Allenamento tecnico o preparazione fisica?
Con questo articolo ha inizio una rubrica dedicata al Preparatore Atletico, ruolo sempre più presente e attivo nell’ambito del Fitness e dei Centri Fitness in Italia. Cercheremo di fornire notizie utili e aggiornate per tutti coloro che sono interessati al settore “sportivo” e divenire strumento di informazione e confronto con tutti coloro che, nel corso di questi anni, hanno frequentato o sono interessati al percorso di Preparatore Atletico della Federazione Italiana Fitness.
di Walter Stacco
Nei centri fitness e nel mondo del fitness in generale, stiamo assistendo da tempo ad una graduale ma costante diversificazione e ampliamento della richiesta da parte dell’utenza. Il Fitness ha avuto fino ad ora, come obiettivo prioritario, quello di raggiungere uno stato di benessere psico-fisico attraverso l’attività motoria. Dimagrire, acquistare tono muscolare, migliorare il proprio aspetto “estetico”, rilassarsi, guadagnare maggior autostima... possono essere tanti e tante aspettative dell’utenza che possiamo identificare con l’obiettivo benessere. Un’altra attività motoria che conosciamo è l’attività sportiva, intesa come attività dove il “risultato” ed il miglioramento dello stesso sono gli obiettivi prioritari dello sport. Quindi, se nel Fitness l’obiettivo è la ricerca del benessere psico-fisico attraverso una performance motoria, nello Sport l’obiettivo è il miglioramento della performance in relazione ad un risultato agonistico. Lentamente e quasi impercettibilmente nel tempo, si è assistito ad una graduale ma sempre in costante aumento presenza di utenti provenienti dal “mondo dello sport” che, pongono come obiettivo al loro gesto motorio il desiderio di migliorare la performance in una o più discipline sportive attraverso l’allenamento in palestra. Questo stato di fatto e questa richiesta di “performance atletica” ha portato, sempre in maggior numero, alla nascita e creazione di strumenti e nuove metodologie di allenamento nei Centri Fitness. Tra queste “new entry” che stanno riscuotendo interesse e successo troviamo: le varie tipologie di circuit-training, l’allenamento funzionale, l’uso di strumenti ed attrezzi con esercizi propri della pesistica, fino a giungere alla creazione di vere e proprie metodiche come il Cross-Fit, Boot-Camp e quant’altro porti l’utente a mirare ad un condizionamento fisico rivolto alla performance, al risultato e all’incremento delle proprie possibilità fisiche fuori dai normali canoni conosciuti ed attuati nell’ambito classico del fitness.
Tutto questo nasce dall’incremento e dalla consapevolezza che il miglioramento del risultato agonistico può essere messo in atto solo se il soggetto e/o l’atleta possiede una preparazione “aggiuntiva”, in grado di rendere possibile la sempre maggiore necessità di prestazione richiesta per ogni disciplina sportiva presa in esame e/o praticata. L’allenamento “a secco”, come veniva definito nel nuoto tempo fa, era rappresentato da tutte quelle metodiche che creavano un condizionamento neuro-muscolare nel nuotatore tale da metterlo in uno stato di performance migliore. Questi allenamenti “a secco” non erano altro che stimoli allenanti provenienti da “pratiche motorie” attuate non in presenza dell’acqua e che quindi miglioravano, sembra un paradosso, la performance del nuotatore attraverso esecuzioni e metodiche di allenamento diverse ed in un ambiente totalmente distante da quello della disciplina sportiva del nuoto. Quello sopra descritto è forse l’esempio più eclatante e percettibilmente chiaro del paradosso esistente, dove dall’allenamento di una disciplina sportiva attuata solo attraverso la pratica dello stesso (e quindi delle uniche dinamiche tecniche che lo contraddistinguono) si è passati per necessità e comprovati studi scientifici alla ricerca del miglioramento del risultato agonistico, anche attraverso pratiche di allenamento che non vedessero solo, nella mera ripetizione del gesto sportivo, la possibilità di incremento della performance tecnico-sportiva. L’incremento delle prestazioni sportive, ha portato la Scienza dell’Allenamento ha studiare ed interagire con il gesto motorio e ad aumentarne la possibilità di risultato attraverso la ricerca di una globale strategia di intervento sull’atleta, tale da coinvolgere ogni sua potenzialità di miglioramento. Tutto ciò ha portato alla suddivisione dell’allenamento in due grandi frangenti che vengono riconosciuti come:
• Allenamento e/o Addestramento Tecnico;
• Allenamento Funzionale e/o Preparazione Fisica.
Per poter meglio addentrarci nello specifico del “punto 2” è utile conoscere le prerogative che riguardano l’allenamento tecnico e/o l’addestramento sportivo.
L’addestramento tecnico ha come finalità lo sviluppo nell’atleta di una sensibilità allo sport preso in esame, orientando il suo pensiero verso la disciplina sportiva attraverso la meccanica del gesto motorio specifico e l’adattamento dello stesso alle proprie caratteristiche bio-psico-fisiche. L’addestramento tecnico, deve tendere al perfezionamento della meccanica esecutiva per giungere al possesso della tecnica più corretta (maestria tecnica o sintesi) come espressione della propria personalità (tecnica personale o stile). Il perfezionamento della meccanica esecutiva e la sensibilità alla disciplina sportiva si sviluppano con la ripetizione continua delle tecniche dello sport fino a rendere automatici i movimenti. L’automatizzazione del gesto esonera dal costante controllo sul meccanismo del movimento, il sistema nervoso, rendendo l’azione rapida, perfetta e fluida. Si eliminano così tutte gli inutili e dispendiosi gesti che determinano un grande consumo di energia psico-fisica. L’atleta preparato è anche colui che utilizza minor energia per la produzione del gesto atletico, riservando la stessa per il mantenimento della performance per tempi più lunghi e sfruttando il suo sistema nervoso per il miglior controllo strategico-tattico dell’incontro.
Detto ciò, diamo appuntamento al prossimo numero di Performance, dove cercheremo di definire meglio l’origine ed il termine Preparazione Atletica/Fisica/Funzionale.