Dolore ed esercizio fisico. Nuovi paradigmi di lettura
Scritto da Mattia Betti“La cura per il dolore è nel dolore” (Rumi poeta e mistico persiano)
Nel 1965, Ronald Melzack e Patrick Wall presentarono la teoria del “Gate Control“, un modello esplicativo relativo alle modalità di attivazione molecolare dei recettori cellulari, con particolare (ma non esclusivo) riferimento ai processi nocicettivi (ovvero della percezione e trasmissione del dolore). Secondo la “teoria del cancello”esistono barriere (gate in inglese) in grado di controllare l’afflusso delle informazioni nervose: barriere che in condizioni particolari possono essere a loro volta inibite, favorendo la sensazione dolorosa e spesso la confusione di localizzazione.
La mia idea è che il dolore (in dettaglio quello Muscolo-scheletrico) rappresenta un segnale di comunicazione del nostro SNC e che quindi una volta che siamo certi di approcciare il movimento nel rispetto dell’integrità delle strutture anatomiche (problematiche lesive muscolari e/o tendinee, o problematiche ossee o articolari compromesse nella loro continuità di unità funzionale), dovremmo esaminare le zone che circondano il dolore e ricordarsi che il luogo specifico ed evocativo del dolore molte volte non è la reale causa; concentrarsi sulla funzione muscolo-scheletrica piuttosto che sulla struttura anatomica sede dello stimolo nocicettivo, è ben più importante e a volte risolutiva.
Ragioniamo su ciò che porta allo squilibrio e allo sbilanciamento muscolare.
Vi porto l’esempio di un mio cliente di 50 anni, sportivo, che soffriva di mal di schiena da diverso tempo; circa 4 mesi dal primo evento acuto di manifestazione dolorosa con alti e bassi, definibile in CLBP (Chronic Low back Pain, periodo superiore alle 12 settimane), senza entrare nello specifico effettuo visita posturale e incominciamo un percorso di rieducazione funzionale per la schiena. L’impegno del cliente ed il mio portano ad un miglioramento graduale ma con sempre alterata presenza del dolore, probabilmente perché la via al SNC risultava sensibilizzata e cronicizzata (CS Central Sensitization) e vi possono essere elaborazioni di stimolazioni afferenti completamente sbilanciate o alterate.
Il dolore cronico, è di questo che stiamo parlando, confermato da molti studi Curatolo e colleghi (2001) sull’ipersensibilità per pazienti post colpo di frusta in problematiche cervicali, con abbassamento di soglia dello stimolo nocicettivo. Ulteriori prove di tale influenza del dolore cronico avvengono sia sul lato sintomatico che sul lato asintomatico controlaterale (Bullock, Saxton , Janda 1994) che mette in luce l’influenza nella cronicità del dolore dell’intervento del SNC, quindi l’analisi globale motoria e funzionale rappresenta la prima fase di ricostituzione degli schemi disfunzionali.
La disorganizzazione muscolare può instaurarsi post evento acuto che determina un nuovo modello compensativo, antalgico a protezione di una zona momentaneamente danneggiata, fino al perdurare a centralizzarsi nel SNC e diventare cronico (Lundet et al 1991).
Lo schema del ciclo del dolore e’ composto da molti elementi, analizziamoli singolarmente:
Squilibrio muscolare
La cronicità dello stimolo nocicettivo porta ad un diretto indebolimento della componente agonista del muscolo ed incremento dell’attività antagonista (Nielsen e Svensson 1997); gli schemi di alterazione si basano sullo sviluppo neurobiologico dei differenti gruppi muscolari e del loro sistema interdipendente tonico (primo sistema che si sviluppa nel feto mantenimento della postura) e fasico (sistema che si attiva non appena il bambino ispeziona lo spazio ed incomincia a muoversi): tali sistemi tendono, il primo alla retrazione ed il secondo all’inibizione.
Chunking errati
Chiariamo il significato di “CHUNK”. I chunk rappresentano pacchetti di informazioni collegati dal significato o dall’uso a cui la mente può accedere facilmente attraverso una attiva contestualizzazione dell’apprendimento, attenzione e focus. I chunk possono collegarsi tra loro e formare chunk più grandi. Esempio: Le lettere dell’alfabeto possono essere ricombinate per formare una parola che abbia significato. Ogni lettera è un chunk a sé che combinato con altri forma parole che per noi hanno significato, cioè un chunk più “grande”. Nell’apprendimento motorio si lavora nel medesimo approccio, ma in presenza di cronicità dolorifica e conseguente disequilibrio muscolare si verificherà un apprendimento disfunzionale su una azione motoria che diverrà errata e controproducente all’intero sistema muscolo scheletrico, creando rapporti diseconomici tra le diverse catene muscolari.
Skills difettose o alterate
Schemi di movimento possono cambiare nel perdurare del dolore ,attivando maggiormente la componente flessoria, diminuendo il ROM (Range of Motion). La retrazione degli antagonisti porta all’inibizione degli agonisti, sul concetto del riflesso di Sherrington (1906) di inibizione reciproca.
Disallineamento articolare e perdita di propriocezione
L’alterata mobilità articolare cambia entità e funzionalità dei recettori sensoriali che vivono all’interno di capsule e legamenti. L’ingresso afferente è essenziale per lo starter del movimento in modo corretto e coordinato( Holm, Inhal Solomonow 2002).
Degenerazione articolare
In riferimento a quanto detto ora, una ridotta propriocezione causa una modifica strutturale che coinvolge primariamente la sede articolare che la componente muscolare, diminuendo la sua totale funzionalità nei piani del movimento che la caratterizza.
Tali osservazioni dovrebbero portare gli specialisti dell’attività motoria ad analizzare in primis la globale e segmentale funzionalità del nostro sistema muscolo scheletrico, prima di approcciarsi a sedute particolarmente tecniche o intense sotto diversi profili, quindi la nostra attenzione massima andrà sempre sulla qualità del movimento base, puro (squatting, pulling, pushing, lunging, etc) che costituisce l’eventuale esercizio e non viceversa.
Ovvio? ...non credo!
a cura del dott. Mattia Betti: Osteopata D.o.m R.o.i - Docente FIF settore Postura, Laurea in Scienze Motorie e Specializzazione in Scienze e Tecnica dello Sport
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