Fitness, un settore che non conosce crisi
Scritto da RedazioneIN AUMENTO GIRO D’AFFARI, STRUTTURE E ISCRITTI. PRIMATO PER LA LOMBARDIA
In Italia il numero di frequentatori delle palestre ha ormai superato i 18 milioni, mentre il giro d’affari annuo ha raggiunto i 10 miliardi di euro. Se c’è un settore che sembra non conoscere crisi è quello del fitness e i dati emersi dallo studio dell’Aiceb-Università Milano Bicocca (su dati Istat e Coni) lo confermano. Tuttavia, la mappa degli iscritti evidenzia concentrazioni a macchia di leopardo lungo tutto lo Stivale. A livello territoriale, la percentuale di chi abitualmente frequenta centri è nettamente superiore al Nord (56%), in particolare in Lombardia (19%), Veneto (11%), Emilia-Romagna (10%) e Toscana (8%). Se poi si analizza il fenomeno per target di età, dalle rilevazioni Eurispes emerge che i clienti più fidelizzati sono i giovani della generazione Z dai 18 ai 25 anni (32%), seguiti dai Millennials (26-35enni; 27%) e dalla generazione X, ossia i 35-40enni (21%).
Un trend che si riflette positivamente sul Benessere e la salute delle persone, sul giro d’affari dell’intero indotto e a livello occupazionale. La presenza di imprese che operano nel settore del fitness raggiunge un totale nazionale di quasi 68.000 unità, di cui ben 25.000, tra centri benessere e palestre, in Lombardia. Segue il Lazio con circa 15.000 strutture, parte delle quali sorte grazie ad una crescita del 9,7% registrata nell’ultimo anno. Una tendenza riscontrata anche in Sardegna, dove il numero di palestre è aumentato del 7,5% tra il 2017 e il 2018, in Friuli-Venezia Giulia e Calabria, entrambe con un incremento del 5,9%, e in Toscana (+5,8%).
“Il primato della Lombardia – ha dichiarato l’assessore regionale allo Sport e Giovani, Martina Cambiaghi – è in linea con le politiche intraprese per il potenziamento del settore sportivo. Stiamo lavorando su più fronti e con diversi destinatari; ricordo, solo a titolo esemplificativo, che abbiamo stanziato 8 milioni di euro per contributi a fondo perduto destinati alla realizzazione o alla ristrutturazione degli impianti sportivi dei comuni lombardi. Non solo; proseguendo su questa strada abbiamo destinato 2 milioni di euro come ‘Dote sport’ per sostenere le famiglie in condizioni economiche meno favorevoli, affinché non rinuncino ad avvicinare i propri figli alla pratica sportiva”.
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