Integratori (e non solo…) e sistema immunitario
Scritto da Marco NeriCredo che mai come in questo periodo di “coronavirus” ci sia stato un interesse così forte verso l’integrazione; questo in positivo ed in negativo. Personalmente mi sono ormai “rassegnato”; ci saranno sempre quelli fermamente contrari convinti dell’inutilità e quelli altamente favorevoli certi sul loro utilizzo. Difficile anche stabilire una verità assoluta. Ovvio che una integrazione è proporzionalmente più efficace alla carenza della stessa, ma questo è banale. Altra ovvietà è che la funzionalità di un sistema immunitario è proporzionale a tanti fattori dove la “salubrietà” dello stile di vita è fondamentale , fra questi stili di vita figurano in prima fila l’alimentazione (priva di cibi spazzatura); a questo proposito è bene ricordare come i virus vengano abbondantemente nutriti da alimentazioni ricche di zuccheri in quanto usano tale substrato viene da loro usato per produrre energia. Del resto alimentazioni come il digiuno intermittente (ed a mio avviso lo avrebbe ancora di più con bassi livelli di CHO) abbia dato positivi riscontri sull’abbassare i livelli di IL-6, CRP e omocisteina.
Gli altri fattori che intervengono sono sullo stile di vita abbiamo, il riposo, la gestione dello stress (e la paura e l’ansia agendo su cortisolo e adrenalina sono demolitori del sistema immunitario) e, non certo ultima l’attività fisica. Vorrei evitare polemiche sulle indicazioni governative che vanno rispettate, ma vorrei anche segnalarvi come il direttore generale della Word Healt Organization, nella comunicazione del 20 marzo e di cui ringrazio Luca Pisani per avermela girata, abbia sottolineato l’importanza della attività fisica come basilare fattore di stimolo per il sistema immunitario aumentando i livelli di globuli bianchi e di anticorpi che combattono le infezioni. Questa necessità è sottolineata anche dal prof. Garattini. Più diventiamo sedentari più le difese si abbassano (se poi ci aggiungiamo anche alcol, fumo e cibi spazzatura il gioco è fatto). Ma torniamo agli integratori. Certo che sui motori di ricerca scientifici si trova tutto ed il contrario di tutto, ma, anche se ci fossero solo pochi studi che depongono a favore, io sono per perseguire quella strada, questo perché ci sono poi le esperienza di migliaia di professionisti dell’alimentazione e di milioni di utenti (potremmo fare uno studio osservazionale) che depongono a favore. Questo bisogno aumenta esponenzialmente più si è sotto stress psico-fisico, ma anche su sedentari sono certi abbia una efficacia.
Sono ben consapevole che a volte i dosaggi usati sono ben più alti di quelli normalmente indicati dal ministero per gli integratori, ma qualsiasi nutrizionista o medico può darvi indicazioni al riguardo; inoltre anche se alcuni studi sono fatti su assunzioni endovenose, ce ne sono molte che si riferiscono all’uso orale. Importante segnalare come, nella maggioranza dei casi il rapporto rischio beneficio sia nettamente a favore di quest’ultimo parametro.
VOGLIO QUI RIPORTARVI SOLO ALCUNI STUDI
Vitamina C: per brevità riporto i punti salienti positivi (ben sapendo che uno studio va analizzato nel dettaglio); come già detto segnalo che spesso i dosaggi usati sono molto più alti di quelli normalmente usati e che non tutti i dubbi sono risolti ma in ogni ricerca le prospettive positive superano i dubbi (anche per la mancanza di rischi)
Vitamin C and Infections by Harri HemiläOrcID
Department of Public Health, University of Helsinki, Helsinki FI-00014, Finland
Nutrients 2017, 9(4), 339; https://doi.org/10.3390/nu9040339
Numerose ricerche hanno studiato gli effetti della vitamina C su diverse infezioni. Un totale di 148 studi su animali hanno indicato che la vitamina C può alleviare o prevenire le infezioni causate da batteri, virus e protozoi. Tre studi controllati hanno scoperto che la vitamina C ha prevenuto la polmonite. Due studi controllati hanno riscontrato un beneficio terapeutico della vitamina C per i pazienti con polmonite.
Vitamin C may reduce the duration of mechanical ventilation in critically ill patients: a meta-regression analysis
Harri Hemilä & Elizabeth Chalker
Journal of Intensive Care volume 8, Article number: 15 (2020) Cite this article
La vitamina C accorci in media la durata della ventilazione meccanica del 14%. In studi controllati, la vitamina C ha migliorato la funzione endoteliale, abbassato la pressione sanguigna, aumento della frazione di eiezione ventricolare sinistra, riduzione dell'incidenza della fibrillazione atriale, riduzione della broncocostrizione, prevenzione del dolore, riduzione della durata dei raffreddori e riduzione dell'incidenza dei raffreddori nelle persone fisicamente stressate e può anche avere effetti benefici contro la polmonite.
Vitamin C Can Shorten the Length of Stay in the ICU: A Meta-Analysis by Harri Hemilä 1,*OrcID andElizabeth Chalker 2
Nutrients 2019, 11(4), 708; https://doi.org/10.3390/nu11040708
Numerosi studi controllati hanno precedentemente scoperto che in alcuni contesti, la vitamina C può avere effetti benefici su pressione sanguigna, infezioni, broncocostrizione, fibrillazione atriale e danno renale acuto. In sei studi, la vitamina C somministrata per via orale in dosi di 1-3 g / die ha ridotto la durata della terapia intensiva dell'8,6%. In tre studi in cui i pazienti avevano bisogno di ventilazione meccanica per oltre 24 ore, la vitamina C ha ridotto la durata della ventilazione meccanica del 18,2%.
Wintergerst es, Maggini S, Hornig DH. Il ruolo di vitamina C e zinco ed effetto sulle condizioni cliniche. Ann Nutr Metab. 2006;50:85-94.
Le concentrazioni di vitamina C nel plasma e nei leucociti diminuiscono rapidamente durante le infezioni e lo stress. È stato scoperto che l'integrazione di vitamina C migliora i componenti del sistema immunitario umano come attività antimicrobiche e naturali delle cellule killer, proliferazione dei linfociti. La vitamina C contribuisce a mantenere l'integrità redox delle cellule e quindi le protegge dalle specie reattive dell'ossigeno generate durante l'esplosione respiratoria e nella risposta infiammatoria. Allo stesso modo, la denutrizione o la carenza di zinco hanno dimostrato di alterare i mediatori cellulari dell'immunità innata come la fagocitosi, l'attività naturale delle cellule killer e la generazione di scoppio ossidativo. Pertanto, entrambi i nutrienti svolgono un ruolo importante nella funzione immunitaria e nella modulazione della resistenza dell'ospite agli agenti infettivi, riducendo il rischio, la gravità e la durata delle malattie infettive.
Sulla vitamina D le considerazioni sono analoghe e gli studi sono centinaia. Anche qui sono cosciente della “superficialità” di queste mie esposizioni, ma la presenza di studi e di alto interesse credo non possano e non debbano essere sottovalutate. Anche perché se per la vit C ci può essere l’osservazione che in molti casi i livelli di assunzione sono alti, ci sono molti studi che evidenziano come una grande fetta della popolazione dimostri una carenza di Vit D.
How important is vitamin D in preventing infections?
P. O. Lang, N. Samaras, D. Samaras & R. Aspinall
Osteoporosis International volume 24, pages1537–1553(2013)
L'interazione con il sistema immunitario è uno degli effetti non classici più recenti della vitamina D. Recenti rapporti hanno supportato un ruolo per 1,25 (OH) 2D3 nel promuovere la normale funzione del sistema immunitario innato e adattivo. La capacità di questa vitamina di influenzare la risposta immunitaria umana sembra essere fortemente dipendente dallo stato 25 (OH) D3 degli individui e può portare a una risposta aberrante alle infezioni o addirittura all'autoimmunità in coloro che mancano di VitD. lo stato della VitD possa modulare la capacità di risposta del sistema immunitario umano. Inoltre la vit D potrebbe avere un ruolo nella resistenza dell'ospite ai patogeni comuni e possa essere efficace la sua integrazione per il trattamento o la prevenzione delle malattie infettive nell'uomo.
The role of vitamin D in pulmonary disease: COPD, asthma, infection, and cancer Christian Herr, Timm Greulich, Rembert A Koczulla, Silke Meyer, Tetyana Zakharkina, Meret Branscheidt, Rebecca Eschmann & Robert Bals
Respiratory Research volume 12, Article number: 31 (2011)
La Vitamina D ha una serie di attività fra cui l’influenza su processi come la regolazione immunitaria, la difesa dell'ospite, l'infiammazione o la proliferazione cellulare. La carenza di VitD è potenzialmente coinvolta in una serie di malattie polmonari. Numerosi ostacoli devono essere superati per convalidare il beneficio delle terapie basate sulla VitD. Tuttavia, i dati disponibili indicano che la VitD potrebbe essere utile per la prevenzione o la terapia di importanti malattie polmonari.
Journal of Autoimmunity
Volume 85, December 2017, Pages 78-97
Modulation of inflammatory and immune responses by vitamin D
Author links open overlay panelFrancescoColottaaBirgerJanssonaFabrizioBonellib
La somministrazione di VitD ha effetti benefici in numerosi modelli sperimentali di malattia autoimmune. Studi epidemiologici hanno indicato che l'insufficienza di VitD è frequentemente associata a disordini immunitari e malattie infettive. Sebbene la nostra conoscenza del calcitriolo come modulatore delle reazioni immunitarie e infiammatorie sia notevolmente aumentata negli ultimi decenni, sono necessari ulteriori studi in vivo e clinici per confermare i potenziali benefici della VitD nel controllo delle condizioni immunitarie e infiammatorie.
Journal of Clinical Virology
Volume 50, Issue 3, March 2011, Pages 194-200
Vitamin D and the anti-viral state
Author links open overlay panelJeremy A.BeardbAllisonBeardenabRobStriker
Prove più recenti suggeriscono che la vit D svolge anche un ruolo importante nella regolazione del sistema immunitario, includendo forse le risposte immunitarie all'infezione virale. Studi epidemiologici interventistici e osservazionali forniscono prove del fatto che la carenza di vitamina D può conferire un aumentato rischio di infezione da influenza e vie respiratorie. La carenza di vitamina D è anche prevalente tra i pazienti con infezione da HIV. Esperimenti di colture cellulari supportano la tesi secondo cui la vitamina D ha effetti antivirali diretti, in particolare contro i virus avvolti.
Molecolar Nutrition 07 September 2010
A review of the critical role of vitamin D in the functioning of the immune system and the clinical implications of vitamin D deficiency
Gerry K. Schwalfenberg
La vitamina D può svolgere un ruolo nella prevenzione delle infezioni o dove può essere utilizzata come trattamento primario o adiuvante per le infezioni virali, batteriche e fungine.
Anche sulla glutammina ci sono diversi studi che ne confermano l’utilizzo sul sistema immunitario e tantissimi sulla sua utilità nel recupero negli sportivi.
Cellular Physiology 28 March 2005
Molecular mechanisms of glutamine action
R. Curi C.J. Lagranha S.Q. Doi D.F. Sellitti J. Procopio T.C. Pithon‐Curi M. Corless
Modulazione della funzione immunitaria e Produzione di citochine
La glutammina è nota per modulare la funzione delle cellule immunitarie e la produzione di citochine sia in vitro che in vivo. È stato anche osservato un requisito per la glutammina per l'espressione di marcatori chiave della superficie delle cellule dei linfociti e per la produzione di interferone γ e fattore di necrosi tumorale α
Nutrition Volume 18, Issue 3, March 2002, Pages 217-221
Regulative potential of glutamine—relation to glutathione metabolism☆ panelErichRothPhDaRudolfOehlerPhDaNicoleManhartPhDaRuthExnerMDaBarbaraWessnerBScaEvaStrasseraAndreasSpittlerMDa
Studi sperimentali su animali hanno dimostrato che la somministrazione di GLN aumenta le concentrazioni tissutali di glutatione ridotto. C’è relazione fra basse dosi di GLN e ridotto metabolismo del glutatione. E’ conosciuta la relazione fra ridotto metabolismo del glutatione in una varietà di condizioni cliniche come lesioni da riperfusione, infarto del miocardio, insufficienza respiratoria, cancro, diabete, malattie del fegato e catabolismo delle proteine cliniche.
Glutamine and the immune system P. C. Calder & P. Yaqoob Amino Acids volume 17, pages227–241(1999)
La glutammina viene utilizzata ad alta velocità dalle cellule del sistema immunitario in coltura ed è richiesta per supportare la proliferazione e la produzione ottimale dei linfociti da parte dei linfociti e dei macrofagi. La fagocitosi mediata dai macrofagi è influenzata dalla disponibilità di glutammina. È stato suggerito che la riduzione della concentrazione plasmatica di glutammina contribuisce, almeno in parte, all'immunosoppressione. La glutammina o i suoi precursori sono stati forniti, di solito per via parenterale, a pazienti in seguito a intervento chirurgico, radioterapia o trapianto di midollo osseo o affetti da lesioni. il mantenimento delle concentrazioni plasmatiche di glutammina in un tale gruppo di pazienti molto a rischio di immunosoppressione ha l'ulteriore vantaggio di mantenere la funzione immunitaria. In effetti, la fornitura di glutammina ai pazienti in seguito a trapianto di midollo osseo ha comportato un livello inferiore di infezione e una degenza più breve in ospedale rispetto ai pazienti che hanno ricevuto una nutrizione parenterale senza glutammina.
A queste 3 molecole occorre poi aggiungere l’importanza dei probiotici; sottolineandole non solo l’uso come singoli pool, ma anche come la presenza di questi in multivitaminici o in preparati proteici, ne possa ampliare enormemente l’efficacia sul sistema immunitario. Gli studi sull’efficacia dei probiotici sono tantissimi e ne cito solo alcuni:
Critical Reviews in Food Science and Nutrition
Volume 54, 2014 - Issue 7Immune System Stimulation by Probiotic Microorganisms
Rabia Ashraf &Nagendra P. Shah
Nutrients 2011, 3(12), 1042-1070
Effect of Probiotic Bacteria on Microbial Host Defense, Growth, and Immune Function in Human Immunodeficiency Virus Type-1 Infection
Curr Opin Gastroenterol. 2011 Oct; 27(6): 496–501.
Probiotics and immune health
Fang Yana and D.B. Polkb,c,d
Concludo sottolineando che non c’è MAI una immunità totale e garantita ma, non ci sono dubbi che al di la dei farmaci e dei vaccini, sia il nostro sistema immunitario a rappresentare la nostra prima grande risorsa per affrontare queste aggressioni . Ci sarebbe poi da esplorare tutto il mondo dei fitoterapici ma questo richiede uno spazio a parte.
Lascia un commento
Verifica che tutti i dati nei campi con (*) siano inseriti. Non è permesso l'inserimento di codice HTML.