Allenare il metodo Pilates con le grandi macchine
Scritto da Donato De Bartolomeo e Viviana FabozziUNA VALUTAZIONE ANALITICA DELLE CARATTERISTICHE E DEI PRINCIPALI BENEFICI DEI GRANDI ATTREZZI
Il metodo Pilates è ormai una disciplina consolidata nelle palestre di tutto il mondo. Molti pensavano che sarebbe stata una disciplina di moda e che avrebbe subito un arresto come tante meteore nel mondo del fitness. Dopo una iniziale esplosione si è assistito ad un assestamento fino ai giorni nostri, dove il Pilates è una realtà che occupa migliaia di insegnanti. Rispetto all’inizio in cui tutti si avvicinavano al metodo spinti da semplice curiosità, oggi solo i motivati decidono di frequentare un corso.
Nella maggior parte dei casi si tratta di persone con problemi alla schiena, o in una fase di post riabilitazione oppure solo per conservare un corpo efficiente. Nel frattempo il metodo ha subito profondi cambiamenti rispetto a come lo intendeva il suo inventore. Il metodo che spesso è fonte di ispirazione verso altre discipline, è stato integrato con elementi che non sempre fanno parte del repertorio classico. Il futuro del metodo è nella ricerca continua nel dettaglio, sempre meno a “scopo Fitness”, sempre più riabilitativo. Negli ultimi anni stiamo assistendo al grande successo delle grandi macchine; il vero genio del Metodo Pilates risiede in questi grandi attrezzi il cui utilizzo consente di lavorare con tutti i soggetti e di curare e prevenire diverse patologie.
All’occhio del neofita le macchine del Pilates sembrano strani attrezzi di tortura, nella realtà si scoprono come un meraviglioso ausilio alla pratica del metodo donando una esperienza di movimento nuova che aumenta la consapevolezza del proprio corpo e la percezione di maggior leggerezza e allungamento. Sebbene la maggior parte degli studi Pilates propongano soprattutto lezioni con il Reformer in quanto attrezzo più noto e versatile, il mondo delle grandi macchine presenta una gamma di attrezzature che rispondono al completamento dei principi del metodo; si tratta della Wunda Chair, del Ladder Barrel, dello Spine Corrector, della Cadillac, della Tower e dello Springboard.
Le origini e i segreti
La loro creazione si deve ad un preciso periodo della vita di Joseph Pilates che durante la Prima guerra mondiale fu internato in Gran Bretagna dove si trovò a contatto con i soldati costretti alla immobilità e bisognosi di terapie riabilitative. Fu in questa particolare occasione che iniziò la costruzione di specifici macchinari che potessero aiutarli, utilizzando oggetti di uso comune tra i più poveri di cui potesse disporre rivisitandoli in una chiave appunto riabilitativa. La Cadillac prese forma da un letto da campo a cui agganciò delle molle e delle pulegge; la Tower nacque dall’idea di attaccare le molle dei materassi alla spalliera del letto. Si racconta che l’utilizzo di queste due prime antenate attraverso l’applicazione di specifici esercizi portò ad una totale guarigione dei soldati ammalati rendendoli immuni alla epidemia di influenza del 1918. Qualche anno dopo Pilates lavorò come artista nel mondo circense e fu in quell’ambiente che realizzò la Wunda Chair e a seguire trasformò la perfetta metà di una botte di birra in quello che possiamo definire l’antenato del Barell... e cosa ne fece del cerchio di ferro della botte? Beh cosa se non trasformarlo “magicamente” in un primo piccolo attrezzo chiamato “Magic Circle”?
La funzionalità delle Grandi Macchine
La grande rivoluzione portata nel mondo del movimento da Joseph Pilates è senz'altro da attribuire all’introduzione delle molle. La loro principale caratteristica sta nel consentire di eseguire un movimento più fluido producendo una resistenza che non si esaurisce durante l’esecuzione dell’esercizio. La maggior parte delle Macchine Pilates (Reformer, Wunda Chair, Cadillac, Tower, Springboard) funziona attraverso l’utilizzo di queste molle di diversa resistenza che regolano l’intensità degli esercizi e al contempo producono un’assistenza nell’esecuzione degli esercizi più complicati.
La FIF offre una serie di corsi di formazione altamente specializzati in tutto il repertorio non solo matwork, ma anche dei grandi attrezzi.
Analizziamo insieme le caratteristiche delle Macchine che danno il nome ai principali corsi del Fitness Academy FIF.
Reformer, Wunda Chair, Cadillac e Spine Corrector
Il Reformer è dotato di un carrello mobile e di un sistema di cinghie e molle studiato appositamente per rendere agevole, sicuro ed efficace l’allenamento; consente non solo di tonificare ma anche di allungare la muscolatura.
La Wunda Chair rappresenta in pratica una “scatola” dotata su di un lato di un pedale collegato a delle molle, cui si possono aggiungere delle cinghie per lavorare le braccia e le gambe; si presta a una molteplicità di esercizi che allenano la resistenza, la forza e l’equilibrio.
La Cadillac, il cui nome richiama l’idea della storica auto di lusso, e definita anche Trapeze Table, fu appunto scelta da Joseph Pilates per indicare uno dei macchinari più caratteristici della sua disciplina. Si presenta come un letto a baldacchino composto da tantissimi elementi: cinghie per lavorare le gambe e le braccia, una barra per allungarsi, maniglie per appendersi. Nelle lezioni di gruppo è egregiamente sostituita dalla Tower su cui è possibile eseguire l’80% del repertorio della “sorella maggiore”.
La Spine Corrector è una struttura a forma di tartaruga con un gradino arrotondato collegato o separato (come nel modello Spine Wave prodotto da Pilates Factory) ad una curva ergonomica dotata di un’imbottitura che fornisce supporto e morbidezza e su entrambi i lati di diverse tipologie di maniglie per l’aggancio; permette di aumentare la forza e la flessibilità della schiena e grazie alla sua robustezza consente anche di eseguire esercizi in piedi.
I principali benefici del Pilates con i macchinari
• RIDUZIONE DEL MAL DI SCHIENA Il Pilates con i macchinari consente di eseguire i movimenti in sicurezza, secondo l’angolo di movimento e soprattutto senza sforzo a carico della schiena
• RIDUZIONE DEI DOLORI ARTICOLARI I macchinari sono fruibili da tutti e grazie alle diverse resistenze ed angolazioni permettono di aumentare la forza fisica, senza caricare eccessivamente le articolazioni e migliorandone progressivamente il range di movimento.
• TONIFICAZIONE E RINFORZO MUSCOLARE I macchinari guidano l’esecuzione degli esercizi permettendo un coinvolgimento analitico dei gruppi muscolari che si intendono potenziare.
• MIGLIORAMENTO DELLA POSTURA Sono strumenti fondamentali per recuperare un buon equilibrio posturale grazie soprattutto alla loro capacità di aumentare la consapevolezza del corpo.
• MIGLIORARE LA FLUIDITÀ DEI MOVIMENTI Riducendo il sovraccarico articolare e lavorando la muscolatura con il minore sforzo possibile, le grandi macchine rieducano i movimenti rendendoli più controllati e fluidi.
• RECUPERARE DAGLI INFORTUNI I grandi attrezzi sono anche ottimi strumenti per chi vuole curare le proprie asimmetrie e recuperare la forma fisica post infortunio.
• SUPPORTARE LA PREPARAZIONE SPORTIVA Sono degli strumenti ottimi per gli sportivi, per i ballerini, e per coloro che vogliono aumentare le loro prestazioni fisiche potenziando l'elasticità e l'armonia del gesto sportivo.
• OTTENERE RISULTATI IN TEMPI BREVI L’utilizzo dei macchinari per tutte le caratteristiche e i benefici fin qui elencati, permette il raggiungimento di buoni risultati in un tempo inferiore rispetto a quanto richiesto dal Pilates Matwork.
La configurazione media di uno studio Pilates
Non esiste una vera e propria configurazione “standard” di uno Studio Pilates, ma si possono distinguere due possibili soluzioni tra cui scegliere sulla base della grandezza della superficie di cui si dispone.
La prima soluzione riguarda la possibilità di realizzare uno spazio unico suddiviso in due aree: una allestita con le grandi macchine e l'altra libera per le lezioni di Pilates matwork. In questa particolare configurazione lo spazio potrebbe aggirarsi tra i 50/70 mq e può essere contemplato all'interno di un centro fitness, in tal caso è essenziale una sua ubicazione in una zona dove il relax fisico e mentale sia realmente possibile, oppure può essere ideato come Studio Pilates privato identificato tra la categoria di studi di piccole dimensioni in stile open space in cui si includono una reception e due spogliatoi per uomini e donne di piccole dimensioni.
La seconda soluzione fa riferimento ad uno studio che preveda la possibilità di adottare spazi più ampi suddivisi in due sale distinte: una in cui sono ubicati i grandi attrezzi e l'altra in cui si svolgono lezioni di Pilates matwork e piccoli attrezzi. Questa ideale configurazione rappresenta maggiormente il caso di uno Studio Pilates privato la cui superficie può variare dai 50 ai 70 mq per singola sala a cui aggiungere sempre una reception e due spogliatoi, in tal caso di dimensioni un po' più grandi rispetto alla prima configurazione. In entrambe le soluzioni è importante incrementare l’ambientamento positivo del cliente; l’illuminazione deve essere calda, diffusa e mai diretta, giacché il cliente è spesso sdraiato con gli occhi rivolti al soffitto. Inoltre, nel caso specifico di uno spazio Pilates interno ad un centro Fitness, è da evitare l’impatto acustico, ad alto volume, delle altre attività presenti nel palinsesto delle lezioni.
È altresì importante attuare una scelta strategica nell'acquisto dei grandi macchinari sia per le diverse dimensioni sia per le diverse disponibilità economiche dei centri fitness o degli imprenditori privati. Gli attrezzi considerati indispensabili dalla maggioranza degli istruttori del metodo Pilates sono certamente il Cadillac, il Reformer, la Wunda Chair e la Spine Corrector, perché la loro applicazione è appannaggio sia della riabilitazione che del fitness. Generalmente la configurazione media di uno Studio che possa soddisfare 7-8 clienti/ora nell’ambito di un programma di personal training di gruppo, che è l'essenza dell'applicazione del metodo Pilates, prevede una Cadillac, due o tre Reformer, una Chair, una Spine corrector o più Step Barrel, a cui aggiungere un numero da 7 a 10 Magic Circle, Softball, Foam Roller e Half Roller. Un nucleo di attrezzature di partenza che in base alla grandezza degli spazi e alla conseguente capienza di un numero specifico di clienti può avere un costo medio di circa diecimila euro che si può poi evolvere in base alle esigenze specifiche, in base al tipo di clientela e di attività del Centro con una configurazione sempre più mirata.
Come amava affermare Joseph Pilates: “dieci sedute per sentirsi meglio, venti per migliorare il fisico, trenta per un corpo fluido e agile”.
Integrando le grandi macchine al Pilates Matwork, il successo è più rapido e assicurato!
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