Il concetto olistico nel pilates: una medicina per corpo e mente
Scritto da dott.ssa Sabrina CappelliI FONDAMENTI DEL METODO PILATES E L’IMPORTANZA DI UNA COMUNICAZIONE EFFICACE DELL’INSEGNANTE SONO STRUMENTI PREZIOSI PER APPROCCIARE ALLA MENTE DEL PRATICANTE E GUIDARLO VERSO UN CAMBIAMENTO SANO
La pratica del Pilates offre ad esperti e non la possibilità di un viaggio dentro se stessi, ma se dovessi addentrarmi nel descrivere gli aspetti che la pratica sottopone sugli allievi, ci sarebbe il bisogno di ampliare il concetto di olistico. Il Pilates, è un metodo di ginnastica posturale che tonifica il corpo, prendendosi cura della colonna vertebrale, la cui salute è minata dallo stress o dalla vita sedentaria alla quale molti sono costretti, soprattutto in questo periodo storico. Il corpo dovendosi adattare alle posture scorrette che assumiamo a lavoro o per vizio, sviluppa atteggiamenti errati o nel peggiore dei casi, delle patologie. Il termine Pilates, come è noto, deriva dal nome del suo cretaore, Joseph Hubertus Pilates, che inizialmente definì il suo metodo “Contrology” per rimandare alla filosofia che racchiudeva la sua ginnastica: uno sviluppo del corpo in modo equilibrato, correggere le posture sbagliate, rinvigorire il fisico e la mente per elevarle allo spirito. Pilates, ha lasciato in eredità al mondo, non solo un’ idea, ma un manuale di una disciplina che, seppur insegnata a diversi livelli, ha alla sua base delle linee guida posturali che vengono rispettate in tutte le sue applicazioni sportive.
A fondo della pratica tecnica c’è sempre l’idea che quanto più correttamente si usa il proprio corpo durante gli esercizi, tanto più correttamente lo si utilizzerà nella vita di tutti i giorni. Il segreto fondamentale della disciplina è il coinvolgimento della mente chiamata a plasmare il corpo. Nei miei anni d‘insegnamento come istruttrice e come Psicologa professionista ho osservato che introdurre l’allievo alla disciplina è un lavoro di conciliazione fra mente e corpo, bisogna stimolare gli allievi a prendersi una pausa dal loro quotidiano per cercare di concentrarsi sul proprio corpo e ancor più sul respiro. La fase iniziale del lavoro oltre alla spiegazione dei principi base e agli esercizi di pre-pilates ha come obiettivo principale quello di sviluppare nell’allievo la propriocezione. La consapevolezza di come il corpo si muove nello spazio e perché deve essere mosso seguendo dei principi posturali è la base per l’ apprendimento del metodo Pilates. La versione al Matwork, che letteralmente significa “lavoro sul tappetino” è diversa dalle sessioni con le grandi macchine perché tutti gli esercizi vengono eseguiti a corpo libero su di un tappetino, o al massimo con l’ausilio della fitball, degli elastici o in generale dei piccoli attrezzi (props) ed è il fondamento della disciplina che, sulla base della mia esperienza diretta, consiglio di adottare all’inizio del percorso educativo, soprattutto con quelle persone che non si sono mai avvicinate all’ attività fisica o soffrono di specifici paramorfismi.
Nel Pilates Matwork dunque si utilizza come mezzo principale il corpo libero con le sue evoluzioni di movimenti da eseguire su un tappetino, ogni insegnante è in grado di adattare il metodo al proprio stile e alla propria personalità, ispirandosi ai principi basilari del Pilates che sono sei e che grazie ad una comunicazione didatica efficace, attraverso metafore e immagini, lo stesso insegnante deve essere in grado di far comprendere agli allievi proprio come la teoria ci insegna. Stiamo parlando di:
1. Respirazione - che deve essere sempre controllata. Al contrario dello Yoga, nel Pilates si espira nel momento di sforzo maggiore.
2. Centralizzazione - chiamato anche Power House è il centro di forza e di controllo di tutto il corpo.
3. Precisione - ogni movimento deve essere “perfetto” ed effettuato con la lentezza necessaria per raggiungerla.
4. Concentrazione - occorre la massima attenzione in ogni esercizio perchè la mente deve essere il supervisore di ogni singola parte del corpo.
5. Controllo - non si devono effettuare movimenti sconsiderati o avventati.
6. Fluidità - quest’ ultimo concetto racchiude tutti i precedenti.
Un altro importante focus nella comunicazione dell’insegnante riguarda il continuo richiamo ai molteplici benefici fisici associati alla pratica del Pilates:
✔ aumenta forza e resistenza muscolare
✔ allunga e modella i muscoli
✔ favorisce la mobilità delle articolazioni
✔ contribuisce a ridurre e prevenire dolori alla schiena e alla cervicale
✔ corregge la postura
✔ dona energia e vitalità
✔ riduce lo stress
✔ apporta maggior controllo del respiro e del ritmo cardiaco.
Il metodo Pilates viene utilizzato anche dagli atleti professionisti, nel campo della rieducazione posturale e dai fisioterapisti, grazie alla sua potenzialità di rafforzare con ottimi risultati i muscoli profondi del tronco e non solo; gli allievi dimostrano grande soddisfazione sul modo in cui si sentono e in cui si vedono; un sollievo che deriva principalmente dal vedere nel girovita la diminuzione dei fastidiosi centimetri di troppo. Come in tutte le discipline ogni allievo deve essere consapevole, occorre impegno, costanza e determinazione. Oltre a svolgere almeno 3-4 ore di allenamento di pilates Matwork alla settimana è fondamentale abbinare anche un regime alimentare sano. E’ importante che gli allievi più concreti che ragionano in base alle calorie bruciate sappiano che durante l’allenamento di Pilates Matwork si bruciano calorie, si aumenta il dispendio energetico e si riduce la massa grassa. Le calorie bruciate variano dalle 200 alle 400 calorie a seduta, in base all’intensità e alla durata dell’allenamento.
Certamente in una seduta di Pilates Matwork si bruciano meno calorie rispetto ad un’attività puramente aerobica, tuttavia occorre tener presente che quando si svolgono gli esercizi, abbinando concentrazione ed equilibrio, i risultati sul tono muscolare sono maggiori rispetto ad un allenamento cardiofitness. A livello Olistico ciò che succede nel corpo riflette quello che succede nella mente del praticante; i disagi emotivi, lo stress, determinano tensione muscolare a volte anche croniche, che vanno a ledere la salute emotiva. L’obiettivo principale del Metodo è quello di unire corpo e mente in una sana singolarità ed unità data dalla ricerca del giusto movimento. Nei miei anni di lavoro con allievi diversi per caratteristiche sia fisiche che emotive, ho notato quanto sia importante il ruolo dell’ insegnante che in questa magnifica disciplina non è solo colui che gratifica o ammonisce il movimento realizzato, ma è sostanzialmente anche colui che cerca di donare all’ allievo quella fiducia necessaria per affidarsi al proprio corpo, sviluppando una rinnovata concentrazione verso nuove abitudini, che sia una mappa muscolare, un nuovo modo di porsi mentalmente verso un esercizio che si continua a sbagliare, l’ insegnante deve essere bravo ad incoraggiare un cambiamento sano. L’ approccio alla mente dell’ allievo è un tema di cui non si parla molto, ma nel Pilates mi accorgo che le persone che decidono di prenderne parte sono coloro che si rivolgono a me perchè hanno un problema, sia esso un dolore cronico o un paramorfismo, quindi l’ atteggiamento d’ adottare a livello mentale è completamente differente rispetto a quello che si può trovare in altri corsi fitness dove l’ obiettivo del gruppo è diverso. Attraverso il massimo rispetto per il corpo in difficoltà dei nostri allievi, insegniamo loro ad accettare i loro limiti fisici, i dolori di cui soffrono e attraverso la dedizione e la costanza, gli allievi ottengono gratificazione dai benefici della disciplina che dal punto di vista olistico si esprimono nel miglioramento del processo inter-relazionale tra consapevolezza, funzione biologica e ambiente, con tutti e tre i fattori intesi come un tutto sinergico che induce nel praticante quella fiducia necessaria per continuare ad allenarsi.
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