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ORIZZONTI POSTURALI - Dimmi come respiri e ti dirò chi sei

Scritto da dott. Mattia Betti*

UN'ATTENTA OSSERVAZIONE ANATOMICA E FUNZIONALE PUÒ AIUTARE IL PERSONAL TRAINER A RICONOSCERE I DISEQUILIBRI POSTURALI DEI PROPRI CLIENTI

PRIMA PARTE
Nella storia della Posturologia, Tadashi Fukuda (1910-1986) otorinolaringoiatra giapponese della Kyoto Imperial University, nel 1959, nella volontà di valutare in maniera più precisa e parametrizzata le disfunzioni di carattere vestibolo-spinale (RVS) per il suo test (Fukuda test) asserì: “I riflessi posturali nell’uomo si esprimono nell’azione, nel movimento”. Possiamo tranquillamente affermare, sulle basi dell’interesse scientifico negli ultimi decenni, che il nostro Respiro o meglio la maniera nella quale respiriamo, manifesta una correlazione sistemica posturale, ossia ci comunica come il nostro corpo recepisce e rielabora le informazioni dall’ambiente esterno (outcome), ed interno (income). Noi respiriamo e respirando raccontiamo la nostra storia, il nostro presente. Imparare ad osservare il Respiro ci aiuta a valutare lo stato di Salute della persona che abbiamo davanti, un’attenta valutazione ci fa comprendere come il corpo comunica in un linguaggio non verbale i suoi stati di tensione fisica, emotiva.

diaframma schema

PROIEZIONE ANATOMICA DEL DIAFRAMMA
parte sternale: superficie dorsale processo xifoideo, foglietto posteriore della guaine muscoli retti dell’addome
parte costale: superficie interna delle cartilagini costali dalla 6° alla 12°
parte lombare (vertebrale): pilastri mediali e laterali originina rispettivamente a sx e dx del legamento longitudinale anteriore davanti alle prime tre vertebre lombari e dai legamenti arcuati mediale e laterali
inserzione terminale: centro tendineo (centro frenico)
innervazione: c3-c5

cupola

ANALISI RADIOGRAFICA
a) proiezione anteroposteriore
b) proiezione laterale

CUPOLA DIAFRAMMATICA DX
La correlazione neuro-anatomica-fasciale del diaframma assume un importanza fondamentale nella lettura posturale, rappresentando il crocevia delle catene rette posteriori (Back Functional line) e catene rette anteriori (Front Functional Line)

La nostra analisi, parte dalla considerazione che il maggior motore respiratorio è il Diaframma nel quale troviamo le risposte posturali di adeguamento a moltissime disfunzioni di carattere neurologico, metabolico, muscolo-scheletrico, emotivo. Il diaframma collabora attraverso particolari sensori chimici allo stimolo del respiro, richieste di maggiore o minore ossigenazione centrale o periferica, alterano tale stimolo, indirizzandolo verso una maggiore o minore richiesta di attivazione. Una qualsiasi informazione perturbante a tale livello coinvolge tutto il nostro sistema provocando un disequilibrio tonico posturale. Vale la pena soffermarsi su alcuni collegamenti anatomo funzionali di rilevanza per la nostra salute posturale.

 

SISTEMA IMMUNITARIO E DIAFRAMMA

La funzione respiratoria è collegata a quella immunitaria, espressa dalla salute del Sistema linfatico. Il sistema linfatico rimuove efficacemente l’eccesso di fluidi interstiziali, riportandoli verso le vie sanguigne, mantenendo il volume di plasma e dei fluidi interstiziali in equilibrio costante La linfa che deriva dalle pleure e giunge al diaframma (circa il 40-60% del totale linfatico pleurale), viene “succhiata” dal movimento del respiro: l’equilibrio del sistema linfatico gestisce una regolare pressione intraddominale, permettendo ai cicli infiammatori pregressi di non autoalimentarsi e cronicizzarsi, impedendo, al tessuto fasciale di far proliferare la lunghezza delle terminazioni nocicettive e la loro corrispettiva densità, responsabili dell’instaurarsi del dolore persistente.

 

SISTEMA CIRCOLATORIO E DIAFRAMMA

È importante mettere in evidenza il suo ruolo veramente specifico per il cuore. Il pericardio si inserisce sulla colonna cervicale a sinistra, internamente alla gabbia toracica e sul diaframma Nell’inspirazione, questo rivestimento è tirato verso il basso dal diaframma e trasversalmente dalla gabbia toracica. Nell’espirazione il pericardio si trova rilasciato al momento della risalita del diaframma e della relazione interna costale. Questa alternanza di tensione-rilasciamento agisce sulla parete cardiaca e soprattutto sulle coronarie. Non bisogna stupirsi per il fatto che il diaframma disfunzionale nell’inspirazione sia fonte di oppressione cardiaca con sintomi che non vengono confermati da test sotto sforzo. Un’ altra possibilità di compenso, se la priorità respiratoria rimane volontariamente preservata, si trova nella lordosi cervicale per poter dare rilasciamento e conforto cardiaco. Lo stesso, il diaframma non può inspirare profondamente nella pericardite; prima della comparsa del dolore, si ha un’ inibizione dell’inspirazione. Da quanto detto deriva la spiegazione della tosse cardiaca (riflesso di rilasciamento). Secondo lo stesso principio, si hanno tossi renali e tossi vescicolari nella sensibilità organica aggravata dalla meccanica diaframmatica. Riassumendo, il diaframma sa respirare, è la somatizzazione della respirazione. Il diaframma, raramente, è la causa di insufficienze respiratorie; ad eccezione delle ragioni traumatiche precedentemente descritte, è quasi sempre la vittima.

 

LCR E DIAFRAMMA

Una buona funzionalità respiratoria (spinta caudale diaframmatica del liquor in fase inspiratoria) è direttamente connessa con la fluttuazione del LCR (sostanza che occupa i ventricoli cerebrali, gli spazi subaracnoidei delle meningi e il sacco durale del midollo spinale) garantendo una pulizia delle scorie dell’attività cerebrale che è fondamentale per la salute neurologica e la prevenzione di patologie. Inoltre ha un’azione diretta sui barocettori diminuendo l’intervento del sistema simpatico. Una buona funzione respiratoria permette di controllare lo status infiammatorio periferico, ad esempio a livello sinoviale, in quanto la stimolazione barorecettoriale controlla la risposta dei neutrofili e l’intervento del livello di citochine (TNF, IL- e IL- 6). Il liquor nel midollo spinale viene in contatto con alcuni neuroni (GABAergici). Questi neuroni sembrerebbero gestire le in-formazioni meccaniche che riceve il midollo, inviando efferenze inibitorie verso neuroni e interneuroni somatici, avendo un effetto “calmante” sui sistemi attivati dai medesimi movimenti, in particolare quelli di tipo longitudinale. Secondo recenti studi, il binomio liquor-neuroni GABAergici assicura una corretta postura della colonna durante la locomozione.

In definitiva, le nuove conoscenze neuroanatomiche sul Diaframma, sostengono e valorizzano il percorso sull’analisi posturale che pone l’accento sull’importanza sistemica di questo affascinante muscolo: il coinvolgimento della sua funzionalità sul nostro corpo ci aiuta a comprendere che il sistema di Salute Posturale non può risolversi solo in una visione muscolo-scheletrica, ma si deve approfondire nei nuovi orizzonti di Ricerca ed integrarli, in una lettura più strutturata. Quindi, un suo attento e corretto inquadramento valutativo, deve partire dalla nostra prima osservazione, in specifico su come il paziente respira, in piedi, seduto, supino e come i parametri respiratori diaframmatici si organizzano nella fase di inspirazione ed espirazione... ma di questo ve ne parlerò meglio nella seconda parte.

Osteopata D.o.m R.o.i - Docente FIF settore Postura, Laurea in Scienze Motorie e Specializzazione in Scienze e Tecnica dello Sport

 


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Letto 6143 volte Utima modifica effettuata Mercoledì, 06 November 2019 17:13

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