Il Ministero della salute approva i protocolli FMSI per atleti non professionisti post Covid-19
La FMSI, nella sua qualità di Federazione medica del CONI e Società Scientifica accreditata dal Ministero della Salute, unica nell'ambito della Medicina dello Sport, si è fatta promotrice presso il Ministero della Salute, il Ministero dello Sport e delle Politiche Giovanili e le Regioni della revisione del "Protocollo per l'idoneità e la ripresa all’attività sportiva agonistica in atleti non professionisti Covid-19 positivi guariti e in atleti con sintomi suggestivi per Covid-19 in assenza di diagnosi da Sars-COV-2".
Il documento è stato approvato oggi dallo stesso Ministero della Salute, con circolare della Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria, previa condivisione con il Ministero dello Sport, il CONI, il Comitato Paralimpico e le altre Società Scientifiche e Istituzioni del Gruppo di Lavoro "Tutela della salute nelle attività sportive".
L'obiettivo condiviso è quello di favorire la ripresa dell’attività sportiva, quale fondamentale strumento di prevenzione e tutela della salute fisica e mentale, in condizioni di sicurezza per l’atleta e, contestualmente, senza ulteriore aggravio del Sistema Sanitario Nazionale - già molto impegnato nella gestione dell’emergenza pandemica - e limitando altresì i costi a carico delle famiglie dei test diagnostici obbligatori, che pure rimangono nella discrezionalità del Medico Specialista in Medicina dello Sport, a seconda dello stadio clinico della patologia.
Il documento può essere sottoposto a successivo aggiornamento o integrazione in base all'evoluzione delle conoscenze e follow-up in merito all’infezione da Sars-COV-2.
A questo link è possibile visionare la circolare del Ministero della Salute
Palestre, piscine e centri sportivi restano aperti in sicurezza
BREVE VADEMECUM DI PROCEDURE UTILI PER DARE MASSIMA ATTUAZIONE AI PROTOCOLLI ANTICOVID ALL’INTERNO DELLE PALESTRE
- Individuare un responsabile dell’applicazione dei protocolli all’interno del centro
- Ogni iscritto deve compilare l’autocertificazione sulla sua situazione riguardo il i sintomi attuali o da rilevato contagio da COVID. Tale certificazione sarebbe utile rinnovarla ogni 15 gg
- Eseguire rilievo della temperatura all’ingresso (non obbligatorio ma consigliabile)
- Eseguire disinfezione delle mani all’ingresso e, all’interno della struttura, predisporre diversi punti muniti di Gel o liquidi a base alcolica o comunque atti alla disinfezione.
- Il banco segreteria è utile sia munito di plexiglas separatori dall’utenza
- Nei locali non è consentito l’accesso a non iscritti, unica delega per i minori che abbisognano di assistenza per vestizione e svestizione.
- Ridurre al minimo le presenza all’ingresso e sempre in modo distanziato
- Predisporre percorsi di entrata ed uscita ben evidenziati con segnaletica a terra e scritte; analogamente, in prossimità dell’ingresso utile avere anche l’evidenziazione della distanza minima fra le persone
- Porre molteplici cartelli che invitano alla distanza di sicurezza e alle regole base di comportamento
- Registro delle presenze giornaliere con tutti i dati dell’utilizzatore (avendole già in data base basta spesso nome e cognome con orario) conservate per ALMENO 15 GIORNI
- Assicurarsi che la presenza nelle sale rientri nel numero massimo consentito in rapporto ai mq della sala
- Anche all’interno degli spogliatoi vale tale regola e all’ingresso va indicato il n° massimo di persone presenti. Utile un responsabile che ciclicamente esegua controlli
- Negli spogliatoi è consigliabile non fare eseguire la doccia; purtroppo il momento della doccia è uno dei più difficili da controllare per la verifica dei parametri di sicurezza. Gli spogliatoi sono luoghi dove l’utente si cambia, ripone gli abiti nella sua borsa e le scarpe devono essere diverse da quelle utilizzate per entrare
- Al fine di ottemperare al meglio al punto precedente è certamente consigliabile (soprattutto per quando non si dispone di ampi spazi) di procedere con delle prenotazioni con orario prefissato di permanenza della struttura (esempio 1,15 h)
- Obbligatorio uso di mascherina in tutti gli ambienti comuni e nella sala dove ci si esercita in tutti quei momenti in cui non si eseguono esercizi
- Anche durante gli esercizi occorre tenere una distanza di sicurezza di 2 mt; di conseguenza anche le macchine e le attrezzature devono essere predisposte per assecondare tale regola
- Anche i tecnici devono tenere la mascherina per tutto il tempo passato in sala e non possono toccare l’allievo
- Nelle sale attrezzi la disinfezione delle mani deve avvenire più volte durante il tempo di allenamento
- Va eseguita giornalmente o meglio ancora più volte al giorno una sanificazione generale degli ambienti. Ideale avere un registro che indica i prodotti utilizzati, i locali sottoposti a sanificazione, l’orario e la/le persone che l’hanno svolta
- Eseguire massima aerazione degli ambienti; in mancanza di appositi impianti di ricircolo dell’aria aprire finestre e lasciarle aperte per diversi minuti, magari a rotazione, con una cadenza periodica; meglio se riportata su un registro
Per ulteriori chiarimenti vi rimandiamo alle slide presentate in occasione del webinar del 25 settembre scorso
RIPARTIRE IN SICUREZZA Attuazione dei protocolli covid-19 dalla teoria alla pratica
con Biancamaria Stivanello e Giovanni Michele Aufiero
La registrazione del webinar è disponibile a questo link
Contributi a fondo perduto in favore delle società e associazioni sportive dilettantistiche
Importante novità attesa con ansia da tutte le associazioni per accedere ai contributi a fondo perduto
Pubblichiamo il decreto dell'Ufficio per lo sport che rende accessibile il Fondo destinato ad interventi a favore delle associazioni sportive e delle società sportive dilettantistiche, considerata la necessità di far fronte alla crisi economica che ha coinvolto anche il mondo dello sport e determinatasi in ragione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19.
Le risorse disponibili ammontano ad oltre 50 milioni di euro e si aggiungono alle risorse messe a disposizione del mondo sportivo di base in seguito al protocollo d’intesa siglato tra l'Ufficio per lo sport della Presidenza del Consiglio dei ministri, il Comitato Olimpico Nazionale Italiano, il Comitato Italiano Paralimpico e la società Sport e Salute SpA e che prevede ulteriori 22 milioni di euro.
È inoltre pubblicato l'allegato 1 del citato decreto, contenente «Criteri per l'accesso ai finanziamenti a fondo perduto per associazioni sportive dilettantistiche e società sportive dilettantistiche».
La presentazione delle domande di accesso alla misura saranno possibili attraverso una piattaforma web il cui indirizzo verrà pubblicato sul sito dell'Ufficio per lo sport in data 15 giugno 2020.
Sono previste due finestre:
• la prima a partire dalle ore 12:00 del 15 giugno 2020 e terminerà alle ore 20:00 del giorno 21 giugno 2020.
• la seconda sarà aperta a partire dalle ore 12:00 del 22 giugno 2020 e terminerà alle ore 20:00 del giorno 28 giugno 2020.
I criteri di accesso alle due sessioni sono indicate nelle Linee Guida allegate al Decreto dell’Ufficio per lo Sport.
Aggiornamento sulle linee guida per la riapertura
IL NUOVO DOCUMENTO PER LE ATTIVITÀ SPORTIVE DI BASE
Come anticipato nei giorni scorsi dal Ministro Spadafora, sono diventati disponibili sul sito dell'Ufficio Sport tutti i Protocolli Ufficiali di riapertura sui quali vi terremo informati in tempo reale.
Già nei giorni scorsi erano state pubblicate le "Linee-Guida per l'esercizio fisico e lo sport" poi aggiornate con il titolo "Linee Guida per l'attività sportiva di base e l'attività motoria in genere". Con quest'ultimo documento, allegato, l'Ufficio per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri aveva diramato delle disposizioni generali per la ripartenza dello sport in sicurezza.
Indicazioni generali che vanno ad aggiungersi a quelle pubblicate dalla Conferenza delle Regioni aggiornate al 16 maggio.
Credito sportivo: i criteri di accesso al Decreto Liquidità
L’Istituto per il Credito Sportivo ha elaborato i criteri e il relativo regolamento per rendere accessibili, ai soggetti interessati, i finanziamenti erogati in base al ‘Decreto Liquidità’. Nelle prossime ore saranno pubblicati sul sito di ICS. Come è noto, il Governo ha dato vita e finanziato il Comparto Liquidità del Fondo di Garanzia e del Fondo Contributi Interessi in gestione all’Istituto per il Credito Sportivo (articolo 14 del decreto Legge 8 aprile 2020, n.23), per consentire l’erogazione di mutui – senza garanzie e a tasso 0 - destinati alla base del mondo sportivo, che in questo drammatico momento sta vivendo, come anche il resto del Paese, un momento emergenziale.
Il mutuo ICS per Associazioni e Società Sportive Dilettantistiche si chiamerà “Mutuo light liquidità”.
I CRITERI DI ACCESSO
Nelle prossime ore, le Ssd e la Asd, potranno accedere alla richiesta di finanziamento direttamente dall’homepage del sito www.creditosportivo.it nella sezione dedicata alle misure di sostegno collegate all'emergenza epidemiologica Covid-19, compilando il modulo online
Il form prevede il caricamento dei seguenti documenti:
- Atto costitutivo.
- Statuto. Requisiti: conformità dell’atto a quello presente sul registro CONI.
- Verbale di delibera dell’organo che ha i poteri per autorizzate il presidente o legale rappresentante a contrarre il finanziamento.
- Atto di certificazione, se presente, della personalità giuridica.
- Documento del legale rappresentante con codice fiscale.
- Attribuzione codice fiscale del sodalizio sportivo.
- Estratto conto bancario dell’ultimo trimestre 2019.
- Bilancio o rendiconto approvato anno 2018.
- Bilancio o rendiconto provvisorio 2019.
- Delibera di attribuzione poteri al Presidente a contrarre mutui.
- Iscrizione al Registro CONI nel 2020.
Saranno presenti sul sito tre moduli:
- La lettera di attestazione, da inviare all’Ente ASI via mail ad , che certifichi i dodici mesi di affiliazione.
- Il modulo di richiesta di finanziamento.
- Il modulo di accesso al fondo.
E’ altresì richiesta una lettera dell’Ente di promozione sportiva di riferimento che attesti l’affiliazione e l’iscrizione da almeno un anno al Registro CONI o alla sezione parallela CIP. La società in questione dovrà essere anche in regola con i pagamenti degli impegni associativi.
NELLE PIEGHE DEL DECRETO
L’articolo 14 del Capo II del Decreto Legge n.23 dell’8 aprile 2020 – Misure urgenti per garantire la continuità delle imprese colpite dall’emergenza Covid-19 e meglio noto proprio come “Decreto liquidità” - è dedicato ai finanziamenti erogati dall’Istituto per il Credito Sportivo per le esigenze di liquidità delle Federazioni Sportive nazionali, delle Discipline Sportive Associate, degli Enti di Promozione Sportiva, delle Associazioni e delle Società Sportive dilettantistiche, e concessione di contributi in conto interessi sui finanziamenti.
Tali strumenti, che vanno ad aggiungersi alle misure già previste con il Decreto Legge 17 marzo 2020, n. 18, consentiranno di garantire 100 milioni di euro di finanziamenti e consentiranno altresì di ridurre tempi e oneri per chi ha necessità immediate di liquidità, al fine di poter far ripartire le attività e valorizzare l’importante ruolo sociale dello sport.
Gli importi finanziabili saranno a tasso zero, della durata di 6 anni, si potrà cominciare a restituire il finanziamento a partire dal terzo anno. Il massimo importo erogabile è di 25 mila € e fino al massimo del 25% dei ricavi.
Queste le caratteristiche nel dettaglio:
- IMPORTO. Da un minino di 3mila euro a un massimo di 25mila euro nella misura massima del 25% del fatturato dell’ultimo bilancio o delle entrate dell’ultimo rendiconto (in entrambe i casi, almeno 2018), regolarmente approvati dalla società o dalla associazione
- DURATA. 6 anni dei quali 2 di preammortamento e 4 di ammortamento.
- PAGAMENTO PRIMA RATA. Dopo 2 anni di preammortamento.
- TASSO DI INTERESSE. Totale abbattimento degli interessi per l’intera durata del finanziamenti da parte del Fondo Contributo Interessi – Comparto Liquidità.
- GARANZIA. 100% del finanziamento da parte del Fondo di Garanzia – Comparto Liquidità.
Come il Covid-19 ha modificato le abitudini di chi si allena
La Federazione Italiana Fitness ha aderito alla richiesta di collaborazione da parte del professore Antonio Paoli di divulgare fra i suoi membri un importante questionario appartenete ad uno studio internazionale che vuole analizzare come il COVID 19 abbia influito e modificato sulle abitudini di chi si allena con i pesi. La scelta è legata al fatto che certamente sono quelli che difficilmente a casa riescono a riprodurre il tipo di allenamento che avrebbero fatto in palestra.
INVITIAMO TUTTA LA GRANDE FAMIGLIA FIF A DEDICARE UN POCO DI TEMPO A COMPILARLO PER FARE IN MODO DI CAPIRE MEGLIO COME L’ATTIVITÀ FISICA (E LA MANCANZA DELLA STESSA) INFLUISCA SULLO STILE DI VITA.
Basta collegarsi al link che trovate di seguito e compilare il questionario.
La ricerca si aiuta anche in questo modo.
Un grazie anticipato dalla presidenza e dalla segreteria FIF
Antonio Paoli MD, BSc, FECSS, FACSM
Professor of Exercise and Sport Sciences
Head, Nutrition and Exercise Physiology Laboratory
Department of Biomedical Sciences
School of Medicine
Rector’s Delegate for Sport and Wellness
University of Padova
Protocollo di proposte pratiche per la riapertura dei centri fitness
Il dott Marco Zanetti, Biologo, delegato dall’ordine dei biologi per il settore del fitness, insieme ad un pool di esperti medici, commercialisti e avvocati ha redatto un protocollo base che rappresenta a nostro avviso una solida e pratica base per ripartire il prima possibile.
A tale protocollo per la Federazione Italiana Fitness ha contribuito il vicepresidente Marco Neri ed ha visto anche la collaborazione e l’approvazione di un’altra importante associazione come la ISSA Europe.
Questo importante documento patrocinato quindi da FIF e da ISSA arriverà, grazie all’impegno del dott Zanetti, sul tavolo di autorità governative che, auspichiamo, nei prossimi giorni, andrà a definire i criteri con cui i centri potranno aprire. Abbiamo fatto ennesime pressioni affinché gli studi di PT possano riaprire da subito e, analogamente, l’attività fisica (sia di PT che di palestre) possa riprendere immediatamente (nel pieno e massimo rispetto delle regole) almeno all’aperto.
Crediamo che FIF e ISSA siano le prime 2 realtà che, pur mantenendo le proprie singole peculiarità, si uniscono per il bene del settore cercando di fare arrivare direttamente agli organi preposti un documento tecnico, ma anche pratico, che consentirà, per chi gestisce i centri, di iniziare a capire come ci dovrà muovere. Ora sta alle autorità esprimere un loro parere. Da parte nostra c’è la massima disponibilità a colloquiare per raggiungere in fretta l’obiettivo di ripartire.
Guarda qui il Protocollo pratico per la riapertura di centri fitness e palestre
Impresa SIcura: al via i rimborsi per le imprese che hanno acquistato DPI
Impresa SIcura è una delle misure previsto dall’articolo 43, comma 1, del d.l. Cura Italia che mira a sostenere la continuità, in sicurezza, dei processi produttivi delle imprese presenti sul territorio nazionale.
FINALITÀ
Il bando promosso da Invitalia, Agenzia nazionale per lo sviluppo di proprietà del Ministero dell'Economia, consente alle aziende di ottenere l’integrale restituzione delle spese sostenute per l’acquisto di dispositivi ed altri strumenti di protezione individuale (DPI) rivolti al contenimento e al contrasto dell’emergenza epidemiologica COVID-19.
LE RISORSE
In attuazione di quanto previsto dal Cura Italia l’Inail ha trasferito 50 milioni di euro a Invitalia, la somma è finalizzata all’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa. I fondi saranno corrisposti alle aziende per potenziare i livelli di sicurezza nei luoghi di lavoro, attraverso l’acquisto di dispositivi e altri strumenti di protezione individuale.
CHI PUO’ RICHIEDERE IL CONTRIBUTO
Il contributo può essere richiesto da tutte le imprese, nessuna rilevanza assume la veste giuridica né il regime contabile adottato. Le imprese richiedenti, alla data del 18 maggio devono essere in possesso dei seguenti requisiti:
- essere regolarmente costituite e iscritte come “attive” nel Registro delle imprese;
- avere la sede principale o secondaria in Italia;
- essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non in liquidazione volontaria e non sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatoria
Al momento, tra i beneficiari del contributo, non sono stati previsti i professionisti .
QUALI SPESE SONO RIMBORSABILI
Sono ammissibili al rimborso le spese sostenute per l’acquisto di Dispositivi di Protezione Individuale le cui caratteristiche tecniche rispettano tutti i requisiti di sicurezza di cui alla vigente normativa. A tal fine, sono ammissibili le seguenti tipologie di materiale:
- mascherine filtranti, chirurgiche, FFP1, FFP2 e FFP3;
- guanti in lattice, in vinile e in nitrile;
- dispositivi per protezione oculare;
- indumenti di protezione, quali tute e/o camici;
- calzari e/o sovrascarpe;
- cuffie e/o copricapi;
- dispositivi per la rilevazione della temperatura corporea;
- detergenti e soluzioni disinfettanti/antisettici.
Per poter accedere alla richiesta le spese:
- devono essere afferenti a materiale acquistato nel periodo compreso tra la data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana del decreto Cura Italia, il 17 marzo 2020, e la data di termine ultimo di invio della domanda di rimborso, il 18 maggio 2020. Rileva, a tal fine, la data fattura;
- devono essere connesse a fatture pagate alla data dell’invio della domanda di rimborso attraverso conti correnti intestati all’impresa e con modalità che consentano la piena tracciabilità del pagamento e l’immediata riconducibilità dello stesso alla relativa fattura;
- devono almeno essere pari a euro 500,00 (cinquecento);
- non essere oggetto di ulteriori forme di rimborso o remunerazione erogate in qualunque forma e a qualsiasi titolo.
Sono esclusi dalla richiesta di rimborso gli importi delle fatture relativi a imposte e tasse, ivi compresa l’IVA. Fermo restando il possesso di tutti i requisiti di ammissibilità, le fatture di acconto sulle forniture di DPI sono ammissibili solo a condizione che l’impresa presenti, nella domanda di rimborso, anche la fattura riguardante il saldo della fornitura.
IMPORTO RIMBORSO CONCEDIBILE
Il rimborso è concesso nella misura integrale delle spese ammissibili. Vi sono però dei limiti:
- euro 500,00 per ciascun addetto dell’impresa cui sono destinati i DPI;
- fino a un importo massimo per impresa di euro 150.000,00.
Facendo degli esempi:
- Esempio 1: Acquisti in DPI per euro 1.300,00 e 2 addetti. Importo massimo rimborsabile € 1.000,00 (euro 500,00 per 2 addetti);
- Esempio 2: Acquisti in DPI per euro 157.000,00 e 300 addetti. Importo massimo rimborsabile € 150.000,00 (euro 500,00 per 300 addetti)
- Esempio 3: Acquisti in DPI per euro 480,00 e 2 addetti. Nessun importo rimborsabile.
Ai fini del calcolo l’impresa è infatti tenuta a dichiarare, nella domanda di rimborso, il numero degli addetti a cui è riferibile l’acquisto di DPI.
Per addetto si intende una persona occupata in un’unità giuridico-economica (impresa, istituzione), con una posizione di lavoro indipendente o dipendente (a tempo pieno, a tempo parziale o con contratto di formazione lavoro), anche se temporaneamente assente (per servizio, ferie, malattia, sospensione dal lavoro, cassa integrazione guadagni, eccetera).
COME PRESENTARE DOMANDA
Esclusivamente in modalità telematica tramite i canali di INVITALIA secondo una sequenza temporale così composta.
Prima Fase: Prenotazione
In questa fase, le imprese interessate possono inviare, attraverso lo sportello informatico, raggiungibile nella pagina dedicata all’intervento “Impresa SIcura", una prenotazione del rimborso. La domanda si potrà presentare dalle ore 9.00 alle ore 18.00 di tutti i giorni lavorativi, dal lunedì al venerdì, a partire dal 11 maggio 2020 ed entro il 18 maggio 2020. Già in questa fase oltre i dati anagrafici dell’impresa richiedente e del suo legale rappresentante/titolare dovrà essere indicato l’importo da rimborsare. Lo sportello informatico assegnerà alle prenotazioni pervenute l’orario di arrivo registrato dai sistemi informatici predisposti dall’Agenzia. Al termine della procedura di prenotazione, l’impresa visualizzerà un messaggio che attesta il predetto orario di arrivo della prenotazione, nonché il relativo codice identificativo.
Seconda Fase: Pubblicazione Elenco Cronologico
Entro tre giorni dal termine ultimo per la presentazione delle domande di prenotazione, ovvero dal 21 maggio 2020, tramite il sito web dell’Agenzia Invitalia, verrà pubblicato l’elenco di tutte le prenotazioni correttamente inoltrate dalle imprese nell’ambito della fase 1, ordinate secondo ordine di ricezione. L’elenco evidenzierà sia il contributo richiesto sia l’esito della prenotazione distinguendo le prenotazioni in posizione utile per l’ammissione e le prenotazioni non ammissibili alla fase successiva.
Terza Fase: Compilazione e Istruttoria della Domanda
Solamente i soggetti la cui prenotazione è collocata in posizione utile per l’ammissibilità potranno compilare domanda di rimborso attraverso la procedura informatica raggiungibile nella pagina dedicata sul sito dell’agenzia (ancora in fase di definizione). La mancata compilazione della domanda è causa di decadenza. La compilazione della domanda andrà sottoscritta a partire dalle ore 10.00 del 26 maggio 2020 ed entro le ore 17.00 del 11 giugno 2020. In questa sede andranno allegati i giustificativi di spesa.
La procedura avviene tramite identificazione del titolare/legale rappresentate risultante dal Registro delle Imprese e prevede identificazione e autenticazione tramite Carta Nazionale dei Servizi. È inoltre richiesto il possesso della PEC attiva e registrata al registro delle Imprese.
Il legale rappresentante/titolare dell’impresa proponente, previo accesso alla procedura informatica
tramite la Carta nazionale dei servizi, ha la possibilità di conferire ad altro soggetto delegato il potere di rappresentanza per la presentazione della domanda di rimborso.
CONTROLLI
L’Agenzia - successivamente all’erogazione del rimborso - procede allo svolgimento dei controlli previsti dalle disposizioni nazionali al fine di verificare la veridicità delle dichiarazioni sostitutive di atto notorio rilasciate dalle stesse. Nel caso di esito negativo dei controlli, l’Agenzia procede, previa apposita comunicazione, alla revoca del rimborso.
Il nostro appello è quello di COLLABORARE affinchè questa emergenza sia contenuta e rientri il prima possibile. Non c'è tempo per polemiche, perchè ci sono persone che muoiono davvero o che rischiano di non ricevere assistenza se la situazione peggiora.
L'Italia quando vuole, sa essere straordinaria e di esempio per tutti.
Cominciamo da noi stessi. Andrà tutto bene!
Protocolli per le riaperture. Si faccia presto
Il CONI (con Federazioni ed Enti) ha incaricato il Politecnico di Torino di elaborare i protocolli per le riaperture auspicabili quanto meno in forma controllata, per fine maggio. Il tutto si è tradotto in un documento, riguardante tutte le discipline sportive, che è stato già trasmesso al ministero.
Nell'importante documento per la sicurezza diffuso dal CONI, fra discipline analizzate ci sono anche tutte quelle che riguardano il settore fitness, wellness e danza.
Sentito successivamente il comitato tecnico scientifico, si attendono quindi indicazioni ufficiali che diano istruzioni (speriamo precise e speriamo in tempi brevi per le modalità di riapertura.
Questo documento è il passo indispensabile per permette al governo di gestire le riaperture. Una volta analizzato ASI / FIF si batteranno per l'apertura entro il 18 maggio.
La voce di oltre 14 milioni di tesserati non può rimanere inascoltata. È tempo di iniziare. Con le dovute precauzioni, un passo alla volta se sarà necessario, ma dobbiamo ricominciare!
Il Governo ne tenga conto.
Palestre, centri sportivi e centri danza: riapertura entro fine maggio?
Il Ministro Spadafora ha dichiarato in diretta FB ieri sera che l’obiettivo su cui il Governo sta lavorando è quello della riapertura il prima possibile, entro la fine di maggio.
Ma serve naturalmente il via libera del comitato tecnico scientifico della Protezione Civile e l’adozione di un protocollo di sicurezza da rispettare. Si tratterà presumibilmente, aggiungiamo noi, di aperture contingentate. Suggeriamo di ipotizzare fin d’ora un piano di ridistribuzione degli atleti (quando possibile), nell’arco della intera giornata. È auspicabile altresì che si tenga conto delle attività che consentono lo svolgimento all’aperto, confidando che per queste vi sia una diversa e meno restrittiva regolamentazione.
Anche il ministro Spadafora, sollecitato anche da FIF e ASI auspica e mira alla più rapida riapertura possibile.
Attendiamo sviluppi.