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ORIZZONTI POSTURALI - Il sistema posturale: a volte è una questione di pelle

Scritto da dott. Mattia Betti*

LA POSTURA REALIZZA LA SUA FORMA NEL SISTEMA CUTANEO FASCIALE

L'esperienza posturale nella pelle
La pelle ha la capacità di secernere neurotrasmettitori che insieme al sistema nervoso sono accomunati da un altro aspetto: le emozioni. Nello specifico, se il sistema nervoso si occupa di “vivere” le emozioni e tutto quanto vi è connesso (memorie, intenzioni ecc.), è dalle fibre sensoriali cutanee, ovvero dal tatto, che si originano molte delle sensazioni (temperatura, prurito, fastidio, piacere ecc.) che passando per il talamo possono dar vita alle emozioni. Nonostante sia sempre stata data molta attenzione alla vista, il tatto è il primo senso che si sviluppa nell’embrione, senza contare che si appoggia a uno dei più grandi organi corporei (2 mq di estensione). Come spiega Ashley Montagu, antropologo che studiò come le esperienze cutanee plasmano il comportamento umano, determinando reazioni posturali sempre in divenire, secondo un approccio somato-psichico, il tatto è il “genitore degli occhi, delle orecchie, del naso e della bocca” (tradotto da Montagu 1978, p. 1). È il primo senso a svilupparsi negli animali e nell’embrione umano è già presente prima della sesta settimana di vita, quando l’embrione è più corto di un pollice e gli occhi e le orecchie non sono nemmeno abbozzati. Man mano che la gravidanza continua, il senso del tatto si sviluppa in tutto il corpo, partendo dalle guance e proseguendo per i genitali, le mani, i piedi, l’addome, i glutei ecc., sequenza che si riflette nell’area somato-sensoriale primaria della corteccia cerebrale: le prime aree che acquistano il senso del tatto occupano infatti un maggiore spazio a livello cerebrale (McGlone e Reilly 2010). Se il tatto è uno dei primi sensi a svilupparsi, allora deve avere un’importanza fondamentale, capiamo meglio il perché!


COMPRENDERE L’UNITÀ NEURO ENDOCRINA-MIOFASCIALE NEL SISTEMA CUTANEO

Il sistema miofasciale è finemente articolato in strati al fine di avvolgere il corpo nella sua interezza, esternamente e visceralmente. Nei confronti dell’esterno, la fascia superficiale è strettamente connessa con uno degli organi più grandi: la pelle (il 6% della massa corporea; Slominski et al. 2015). La pelle separa un organismo dall’ambiente, permettendo così la discriminazione fra interno ed esterno e garantendo l’equilibrio allostatico (Slominski et al. 2012). Inoltre: funge da barriera fisica, chimica e biologica nel rispetto degli agenti esterni. Avendo un collegamento con le fasce superficiale e assiale, la barriera è anche meccanica: partecipa nella resistenza ai traumi fisici assorbendo le forze provenienti dall’ambiente attraverso l’elasticità di epidermide e derma (Abu-Hijleh et al. 2009); gioca un ruolo fondamentale nella regolazione della temperatura corporea e delle riserve idriche e di elettroliti tramite la sudorazione e i collegamenti con il tessuto adiposo della fascia superficiale (Ross e Pawlina 2011); è un fondamentale organo emuntore del corpo grazie alle ghiandole presenti nel derma, ossia le ghiandole sudoripare, sebacee e apocrine (Ross e Pawlina 2011); permette di percepire il mondo esterno tramite una fitta innervazione sensoriale che convoglia sensazioni di tatto, temperatura, nocicezione, prurito e piacere dalla periferia del corpo al sistema nervoso centrale (McGlone e Reilly 2010).

La pelle comprende l’epidermide, ovvero uno strato epiteliale di derivazione ectodermica, e il derma, uno strato di tessuto connettivo sottocutaneo di derivazione mesodermica che forma un continuum con la fascia superficiale, la quale trovandosi proprio sotto il derma viene spesso chiamata ipoderma (Myers 2009; Ross e Pawlina 2011). La pelle e il sistema fasciale manifestano continui scambi attraverso l’intricata rete di nervi e vasi sanguigni che li attraversano. Inoltre, la fascia superficiale, insinuandosi nei muscoli e nelle aponeurosi più profonde, collega il derma con la fascia profonda, consolidando così il legame pelle-sistema miofasciale (Abu-Hijleh et al. 2012; Myers 2009).

modello pelle

Per svolgere questi compiti, la pelle presenta molteplici scambi con il resto del corpo che devono essere finemente regolati. Inoltre, essa è esposta a continui fattori di stress (stressors) che deve gestire prima che possano creare danni sistemici. Per tali motivi, l’evoluzione ha dotato la cute di uno skin stress response system in grado di attivarsi quando gli stimoli percepiti superano una soglia di intensità potenzialmente pericolosa (Slominski et al. 2000, 2008).

Come vedremo, lo skin stress response system, SSRS è praticamente identico alla reazione centrale di stress: le strutture che formano la pelle, siano esse sensoriali o effettrici, si comportano infatti come autentici organi neuro-endocrino-immunitari (Bottaccioli 2005). Quanto detto non stupisce se pensiamo che l’epidermide deriva a livello embriologico dall’ectoderma e dalle creste neurali, esattamente come il SNC, i gangli paravertebrali e la midollare dei surreni. Pertanto, è normale che possa svolgere le medesime funzioni di questi tessuti e produrre le medesime sostanze. Ha, infatti, un suo asse ipotalamo-ipofisi-surreni (HPA); presenta un omologo del circuito ipotalamo-ipofisi-tiroide; è in grado di produrre ormoni sessuali a partire dal colesterolo; secerne neurotrasmettitori e ormoni come dopamina, serotonina, acetilcolina e melatonina, oppioidi e cannabinoidi (Slominski et al. 2012). Sembra infine avere una famiglia di linfociti T specifica per la regolazione della propria rigenerazione (i linfociti Th22; Eyerich et al. 2009), oltre a ospitare una cospicua flora batterica (Scharschmidt e Fischbach 2013). Infine, la pelle, mediando le sensazioni derivanti dal mondo esterno, ci permette di interagire attraverso un’enorme gamma di sfumature, da quelle meramente spaziali a quelle più sociali e affettive. Infatti, non esiste amore senza contatto fisico, e le ricerche sull’attaccamento neonatale e infantile da Harlow in poi, passando obbligatoriamente per Bowlby, lo dimostrano molto bene (Harlow 1958; Siegel 2013).

La Termoregolazione rappresenta una forma di organizzazione fine del sistema cutaneo fasciale, nel dissipare il calore la sudorazione è indotta dall’acetilcolina e comincia dalla fronte per discendere lungo tutto il corpo, arrivando infine alle mani e ai piedi. In caso di stress emotivo invece, le mani, i piedi e le ascelle sono le prime aree a sudare sotto una stimolazione mediata dall’adrenalina (Ross e Pawlina 2011).

Nel derma sono presenti fibre nervose veloci Aβ che innervano i principali annessi sensoriali, ossia: i corpuscoli di Pacini, adibiti alla ricezione di vibrazioni e cambiamenti pressori; i corpuscoli di Ruffini, sensibili a stiramento e torsione; i corpuscoli di Meissner, in grado di percepire stimoli leggeri e puntuali in quanto aventi un campo ricettivo molto piccolo come i dischi di Merkel, questi più specifici per la pressione (McGlone e Reilly 2010).

Attraverso plessi di terminali nervosi liberi mediati da fibre nervose lente Aδ (mieliniche) e C (non mieliniche), il derma e l’epidermide portano al corno dorsale del midollo spinale e poi al cervello sensazioni di dolore, temperatura e prurito dovute a cambi di temperatura, pH e rilascio di molecole infiammatorie quali CGRP, sostanza P e istamina. Nonostante all’apparenza molto simili, i terminali nervosi si differenziano fra loro per lo stimolo che percepiscono (caldo, freddo, dolore per il caldo, dolore per il freddo ecc.) e per la loro soglia di attivazione, alta o bassa (McGlone e Reilly 2010; Slominski et al. 2012).

La relazione “intima” del sistema tegumentario con il sistema tonico posturale, pone accenti sempre più approfonditi sull’indissolubile e quanto mai necessaria comprensione che tutto diviene nella perenne connessione multisistemica: nostra è la responsabilità di conoscere le dinamiche anatomo fisiologiche per trovare nuovi ingressi di consapevole lettura dell’Essere Umano e delle sue risposte di adeguamento posturale.

Osteopata D.o.m R.o.i - Docente FIF settore Postura, Laurea in Scienze Motorie e Specializzazione in Scienze e Tecnica dello Sport


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Letto 1971 volte Utima modifica effettuata Mercoledì, 15 June 2022 10:26
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