Performance n. 1 - 2022
In questo numero:
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Editoriale
di Claudio Vacchi
L'olimpismo: tra etica dello sport e politica
La Carta Olimpica recita così: “l’Olimpismo è una filosofia di vita che esalta e unisce in un equilibrato insieme le qualità del corpo, della volontà e della mente. Mescolando lo sport con la cultura e l’educazione l’Olimpismo cerca di diffondere uno stile di vita basato sulla gioia dello sforzo, sul valore educativo del buon esempio e sul rispetto dei principi etici universali fondamentali”. La proposta dell’Olimpismo avanzata da Pierre de Coubertin ha dunque insiti in sé due elementi filosofici, una radice essenzialmente pedagogico-educativa e una radice politica ben delineata secondo cui, come recita ancora la Carta Olimpica: “ogni forma di discriminazione nei confronti di un paese o di una persona per motivi di razza, religione, politica, sesso o qualsiasi altra cosa è incompatibile con l’appartenenza al movimento olimpico.” Il simbolo stesso del movimento, i notissimi cinque cerchi intrecciati, esprime graficamente questo ideale di solidarietà internazionale, che include al suo interno un ideale esplicitamente rivolto al mantenimento dell’armonia di fronte alle diversità. Appare dunque assai instabile la posizione di chi vorrebbe separare nettamente lo sport dalla politica, trattandoli come fenomeni irrelati e separati per natura. In realtà, lo “sport” è un fenomeno complesso, dotato di regole proprie ma sempre dipendente nella sua definizione e nella sua pratica da una pluralità di discorsi e di dimensioni del vivere umano. Esso può avere un portato etico e morale e al contempo richiede una riflessione morale (l’etica dello sport), ha ripercussioni politiche e al contempo è esso stesso governato da istituzioni internazionali, le cui scelte sono mosse da valori e principi. Questa nostra umile riflessione vuole fortemente indurre a cogliere quale “segnale importante” il riaccendersi della discussione sul rapporto tra la politica e lo sport, affinché il rapporto tra progresso umano, educazione e relazioni tra i popoli, che era nel pensiero di de Coubertin, torni al centro di una discussione informata, critica e attenta che si fondi sulle implicazioni etiche che lo Sport porta con sé con la speranza che si rafforzi lo spirito di solidarietà e amicizia che da oltre un secolo si oppone a violenza e prevaricazione!