KETTLEBELL & BODYWEIGHT
Scritto da Fabio CastronuovoLa “combo perfetta” per il tuo benessere fisico e mentale
Viviamo in un’era in cui l’importanza di una sana e regolare attività fisica fortunatamente è ormai nota a tutti (o quasi). Tutti i recenti studi e i mezzi di comunicazione moderni stanno mettendo in risalto quanto uno stile di vita sano possa incidere positivamente sulla salute fisica e mentale. Se prima andavi dal medico/fisioterapista e ti prescriveva farmaci/riposo per risolvere ogni “male”, oggi gli stessi promuovono il movimento come “medicina naturale”.
Mi presento Mi chiamo Fabio Castronuovo, Personal trainer e Functional Training Specialist FIF e vivo a Parma dove nel mio centro privato svolgo il lavoro di Personal Trainer. I miei studi nella Federazione Italiana Fitness si sono concentrati per lo più sul vasto mondo dell’allenamento funzionale, essendo una metodica in grado di migliorare tutte le capacità condizionali al fine di migliorare la qualità di vita. Ho da sempre interpretato la mia professione come una “missione” con due obiettivi:
• Il primo è quello di far raggiungere ai miei allievi gli obiettivi prefissati nell’incontro conoscitivo.
• Il secondo è quello di educare ed insegnare ad allenarsi, trasmettere la reale importanza di uno stile di vita sano, con lo scopo di rendere chiunque in grado di potersi allenare anche in autonomia, integrando totalmente l’attività fisica nella propria quotidianità.
In questo articolo ho scelto di illustrarvi l’efficacia di combinare due “strumenti” altamente versatili che ritengo possano comporre un programma di allenamento completo, in cui potenzialmente si possono raggiungere numerosi obiettivi. La premessa doverosa è che quando parliamo di obiettivi ci riferiamo a quelli “comuni”. Restiamo in un’ottica fitness, o meglio wellness, dove estetica performance e salute (fisica e mentale) hanno la stessa importanza e non possiamo perciò “estremizzare” una delle tre. È chiaro quindi che se il nostro obiettivo è estremamente estetico la disciplina per eccellenza è il BodyBuilding, così come se ricerchiamo solo la performance sarà necessario un’allenamento sport-specifico.
UNA VELOCE PRESENTAZIONE DEL BODYWEIGHT E DEL KETTLEBELL
Il primo “attrezzo” è il nostro corpo. Quando si dice “il corpo umano è una macchina perfetta” è perché effettivamente lo è! Il corpo umano è concepito per MUOVERSI, pertanto avere padronanza del proprio corpo dovrebbe essere la base di TUTTO. Come si può pensare di muovere carichi esterni se non siamo in grado di controllare e muovere il carico del nostro peso corporeo? Ecco perché il bodyweight non è solo un allenamento valido ma soprattutto propedeutico a tutti gli altri. Il secondo attrezzo è il kettlebell. La sua peculiare caratteristica sta nel peso decentrato rispetto all’impugnatura. Le potenzialità del kettlebell training sono rese possibili soprattutto tramite i movimenti balistici che possono produrre forze notevoli, anche con un kettlebell di peso moderato, superiori a quelle che si possono generare con altri attrezzi molto più pesanti. È l’attrezzo a-specifico per eccellenza: tramite il kettlebell training si possono allenare potenza e forza, vari tipi di resistenza e flessibilità. È uno strumento efficace per dimagrimento e la salute cardiovascolare. Ecco perché con questi due strumenti si può costruire una programmazione più che valida, alternando sedute di kettlebell training a sedute di bodyweight o formando sedute di allenamenti con entrambi.
OBIETTIVI DA POTER RICERCARE
Come tutte le metodologie anche questa “combo” presenta dei pro e dei contro che è doveroso elencare.
I PRO:
• Si prestano per il raggiungimento di numerosi obiettivi
• Il bodyweight da’ numerosi transfer sulla vita quotidiana e in tutti gli altri allenamenti
• È un allenamento riproducibile ovunque e in qualsiasi momento
• Non necessita di grossi spazi e attrezzature ingombranti
• Qualora si volesse allestire una “home gym” la spesa è decisamente molto più bassa e lo spazio da avere è nettamente inferiore.
I CONTRO:
• Se sei neofita i tempi di apprendimento per l’utilizzo del kettlebell (ma anche del bodyweight) sono notevolmente maggiori rispetto ad esempio alle macchine isotoniche
• Richiede un buon grado di flessibilità, una capacità condizionale che a causa di una vita sedentaria e/o fattori genetici è spesso molto limitata e diventa limitante per l’obiettivo da perseguire. In questo caso, soprattutto attraverso il corpo libero, il primo step dovrebbe essere migliorare la flessibilità (al fine salutistico di ridurre il rischio di infortuni ai muscoli, tendini, ossa, legamenti), facendo “tardare” il raggiungimento dell’obiettivo prefissato
• Si può ADATTARE A TUTTI, ma non È PER TUTTI. Occorre più pazienza, costanza e dedizione.
LA PROGRAMMAZIONE E I PARAMETRI ALLENANTI PROGRESSIVI
Per ottenere qualsiasi miglioramento bisogna progredire, per progredire bisogna PROGRAMMARE. L’allenamento porta benefici e mantiene i risultati ottenuti se fatto CRONICAMENTE, per cui l’idea di programmazione non deve essere intesa come settimanale, né mensile, ma a mio avviso ALMENO semestrale. I parametri allenanti sono UNIVERSALI, vale a dire VOLUME INTENSITÀ E DENSITÀ. Volume e densità sono le stesse per qualsiasi allenamento. L’intensità, in ambito fitness, è un parametro che si modula in funzione del carico. Nel classico allenamento in sala pesi quindi intensità e carico esterno sono direttamente proporzionali.
Nel corpo libero, a meno che non disponiamo di zavorre, aumentare l’intensità è possibile principalmente tramite:
1. il TUT (Time Under Tension) che rappresenta il tempo di tensionamento a cui il muscolo è sottoposto
2. Le leve che rendono più o meno vantaggioso uno schema motorio (ad esempio un push up sulle ginocchia ha una leva più vantaggiosa rispetto ad un push up classico)
3. La difficoltà dello schema motorio (ad esempio un push up su tre appoggi risulta più intenso di un push up classico)
4. La combinazione di più fattori sopracitati (ad esempio un push up con tre appoggi e con un TUT di 6” in eccentrica e 6” in concentrica risulta più intenso di un push up con tre appoggi “classico”).
Nel Kettlebell Training è possibile aumentare l’intensità incrementando il peso dell’attrezzo. Tuttavia, siccome lo scopo di questo articolo è lasciare un programma di allenamento da poter svolgere in qualsiasi circostanza, risulta difficile pensare che si disponga di diversi kettlebell e, qualora ciò fosse possibile, risulterebbe certamente “scomodo” portarseli dietro tutti. Per questa ragione anche con i kettlebell possiamo adottare altre strategie per aumentare l’intensità, ovvero:
1. Il TUT, che abbiamo descritto precedentemente
2. La difficoltà dello schema motorio (col kettlebell ad esempio possiamo lavorare con goblet squat o deadlift e aumentare l’intensità nelle loro versioni one leg)
3. Impugnando il kettlebell in maniera “non convenzionale” su alcuni schemi motori (ad esempio nella versione di press chiamato “Bottom Press” impugnando l’attrezzo in modo che la base del kettlebell sia rivolto verso l’alto)
UN ESEMPIO DI MESOCICLO: OBIETTIVO DIMAGRIMENTO
Questo blocco è inserito dopo un periodo di transizione, che potrebbe corrispondere verosimilmente al mese di agosto, dove se avete lavorato bene precedentemente e programmato bene i vari mesocicli, dovreste aver ridotto il volume e/o l’intensità di allenamento, al fine di ottimizzare il recupero fisico e mentale e ripartire più forti di prima. Il mesociclo che vi propongo riportandovi solo la fase centrale dell’allenamento avrà una durata di 6 settimane, tre schede di allenamento e una frequenza di 3 volte a settimana. Per ogni scheda suggerisco di dedicare 10’/20’ al warmup (composto principalmente da una parte di mobilità statica e dinamica generale e specifica per lo schema motorio che andrete a svolgere) e 10’/20’ di cool down (composto principalmente da stretching statico).
Trattandosi di un mesociclo di adattamento e ipotizzando di avere a disposizione solo un kettlebell, la progressione principale sarà a carico del volume. Supponendo che abbiate a disposizione pochi tagli di peso, se un determinato esercizio vi risulterà poco allenante, potrete applicare le strategie descritte in precedenza per aumentare la difficoltà. Nel caso in cui disponiate di una vasta scelta di kettlebell calibrate semplicemente il carico in base allo schema motorio da eseguire... Buon “Combo Training” a tutti!
Lascia un commento
Verifica che tutti i dati nei campi con (*) siano inseriti. Non è permesso l'inserimento di codice HTML.