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LO YOGA IERI E OGGI: RIFLESSIONI FRA DUBBI E INCERTEZZE

Scritto da Rita Babini

Cosa mostra il “mercato”, quali sono le difficoltà del praticante nella scelta dello stile, cos’era nella “tradizione”, perché fa bene fare yoga oggi...


Perché faccio yoga? Faccio yoga perché mi fa stare bene. Comunque in realtà ci sono molte altre cose mi fanno stare bene – una cena nel mio ristorante preferito con gli amici, una passeggiata al mare, leggere a letto prima di dormire e molte altre attività – allora perché lo yoga? Perché lo yoga ha portato in me dei cambiamenti, inizialmente inconsapevoli, poi via via sempre più coscienti. Dopo anni di pratica, sia come allieva che come insegnante, in alcuni momenti, mi ha fatto percepire che il mio atteggiamento nei confronti delle prove a cui ti sottopone la vita era cambiato, era meno distruttivo e senza dubbio più pacato e riflessivo. Mi è servito tempo per accorgermene.
Intorno allo yoga c’è sempre più confusione, un gran proliferare di etichette e di stili, tanto che chi vorrebbe avvicinarsi a questa disciplina resta confuso e anche chi lo pratica fatica spesso a trovare risposte. I testi classici, quelli della tradizione (tradotti), sono di difficile comprensione per chi non possiede sicure basi di filosofia e anche per l’insegnante dopo le canoniche 200 ore di formazione. Così lo yoga resta circondato da un’aria di mistero e poca chiarezza e trova contestualizzazione tra la disciplina “molto faticosa” che richiede sia elasticità che grande resistenza fisica, e pratiche mentali di difficile comprensione.
É comunque un dato reale che lo yoga oggi stia spopolando in tutto il mondo, soprattutto tra le donne e questo è un dettaglio interessante dato che nasce come disciplina esclusivamente per uomini. Nei miei lunghi anni di insegnamento ricordo sempre classi formate per lo più da donne con la presenza di qualche uomo. Pare che le donne siano più attente al loro benessere, o quanto meno alla sua ricerca. Inoltre sono più pronte ad accettare i cambiamenti...forse. Ma torniamo alla “tradizione”...
Uno dei versi fondamentali degli Yoga Sutra di Patañjali – una serie di aforismi sullo yoga non facilmente databile – è: Yogaś citta vrtti nirodhah, lo yoga è la cessazione dei vortici della mente e anche le emozioni sono oscillazioni della mente: questa è la definizione di yoga!

Chi ha praticato qualche lezione di yoga, oggi, tendenzialmente avrà sentito fare riferimento soprattutto, a principi di biomeccanica, durante gli asana e a concetti abbastanza comuni di psicologia, come l’ascolto di sé, la consapevolezza...
Questo perché lo yoga che pratichiamo noi oggi è uno yoga davvero molto recente, le cui tecniche in realtà hanno preso forma per la maggior parte all’inizio del secolo scorso, in America. Quando si sente parlare di crescita personale e di consapevolezza ci si propone un percorso di vita senza dubbio positivo, ma che ben poco hanno a che fare con l’India arcaica, appartengono invece al pensiero e al lessico New Age. Perciò, oggi, quando andiamo a yoga pratichiamo posizioni codificate perlopiù nell’ultimo secolo e ascoltiamo concetti espressi con frasi derivate dalla cultura New Age. Una riflessione su tutto ciò mi porta a concludere che non è negativo anzi, è la prova che lo Yoga è vivo e in trasformazione.
Niente è immutabile, tutto cambia, ma dobbiamo essere consapevoli delle trasformazioni operate dal tempo e in fondo è proprio questo che spesso ci si sente dire: “lo yoga ci rende più consapevoli”. L’Hathayoga-Pradipika, uno dei testi più antichi di cui siamo in possesso, risale all’incirca al XV secolo d.C. e rappresenta uno dei testi più autorevoli dello yoga che si praticava all’epoca. Le posture descritte sono pochissime, 15, mentre nella Gheranda-Samhita, altro testo della tradizione, ne compaiono 32; oggi gli asana conosciuti sono moltissimi e i vari manuali in commercio sembrano aumentarne il numero di giorno in giorno. Gli asana rappresentano oggi una degli aspetti più conosciuti e ricercati dello yoga come del resto le pratiche vinyasa, le sequenze di yoga dinamico che si sono formalizzate nei primi due decenni del Novecento. Quello che sappiamo per certo è che lo yoga, nei secoli passati era una pratica ascetica. E’ giusto comunque ricordare che il grande Maestro T. Krishnamacharya (19 novembre 1888 – 28 febbraio 1989) affermava che le fondamenta dell’Hatha Yoga sono gli asana, per raggiungere la stabilità fisica, emotiva ed interiore per affrontare la meditazione e che la meditazione potesse essere raggiunta anche durante la pratica degli asana stessi. Secondo il suo parere, gli elementi costitutivi di questa teoria si rendevano evidenti già negli Yoga Sutra, per poi delinearsi nelle opere successive ed in particolare anche nell’Hatha Yoga Pradipika.  
Quindi la contrapposizione tra yoga meditativo, yoga ascetico e yoga fisico, o “posturale”, ha francamente un po’ stancato, sembra figlia di una polemica accademica e poco utile ai moderni praticanti di yoga. Detto ciò e sottolineato alcune peculiarità dello yoga di “ieri” e di “oggi” è importante ricordare che i benefici per la salute, portati dallo yoga sono assolutamente tangibili, soprattutto quelli di uno yoga misurato e cucito su misura sul corpo del praticante. Uno studio di qualche anno fa su Frontiers in Human Neuroscience, attraverso la risonanza magnetica, ha mostrato come lo yoga riduca le perdite di materia grigia che subisce il nostro cervello con l’avanzamento dell’età: chi pratica yoga da tempo, ha cervelli della stessa dimensione di persone molto più giovani. Dunque lo yoga e la meditazione sembrerebbero proteggerci dalla demenza senile.
 Inoltre è stato visto che l’emisfero che viene protetto di più è il sinistro, quello collegato alle emozioni positive e al sistema nervoso parasimpatico, che ci permette di rilassarci. Quindi pur essendo consapevoli che lo yoga praticato nel 2022 non è lo yoga di Patanjali e che le tecniche che ci vengono proposte distano anni luce dalle tecniche dei Testi classici e sono talmente tante e diverse fra loro da creare in noi confusione, chi pratica Yoga è stimolato a prendersi cura di sé, ad ascoltarsi, a rispettare il proprio corpo e a ricercare momenti di quiete per calmare una mente affaticata da ritmi ormai insostenibili. Perciò pratichiamo Yoga, lo Yoga ci fa bene!

Letto 699 volte Utima modifica effettuata Lunedì, 05 June 2023 12:25

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