STACKING SENSORIALE
Scritto da Viviana FabozziL’INTEGRAZIONE DI INPUT TATTILI, VISIVI E UDITIVI PER GUIDARE IN MODO FUNZIONALE IL GESTO MOTORIO
La teoria di Integrazione Sensoriale (Ayres Sensory Integration, ASI) è stata sviluppata, a partire dagli anni ‘60, negli Stati Uniti da A. Jean Ayres, la quale ha dedicato la sua intera vita al servizio dei bambini con disturbi del neurosviluppo e delle loro famiglie, segnando un “prima” e un “dopo” nella storia della terapia occupazionale. La dottoressa Ayres rivoluzionò totalmente l’intervento di terapia occupazionale, raggiungendo un importante traguardo nello sviluppo di un modello di intervento b asato sull’evidenza.
L’integrazione sensoriale attiene alla capacità, da parte del cervello, di elaborare le informazioni sensoriali che riceve (sia dal mondo esterno che dal corpo) in modo adeguato e di organizzarle in maniera efficace e funzionale al nostro muoverci ed esserci nel mondo. Pertanto potremmo dire che l’integrazione è ciò che cambia le sensazioni in percezioni. Quello percettivo è un processo complesso: non si tratta solo di ricevere le informazioni dagli organi di senso (sensazioni), ma di collegarle ad altre conoscenze, esperienze e informazioni stesse per attribuire un significato al mondo che ci circonda. Inoltre attraverso la percezione operiamo una selezione, per cui diamo più spazio ad alcuni dati piuttosto che ad altri, filtrando continuamente la realtà. Ciascuno di noi, pertanto, ha un filtro differente da quello degli altri, colorato dalla propria soggettività.
Affinché questo processo sia evolutivo e adattivo, l’integrazione sensoriale rappresenta l’aspetto più importante e opera attraverso alcune fasi, per cui inizialmente il soggetto registra il dato sensoriale, diventandone consapevole, dopodiché si orienta verso di esso, poi lo interpreta riconoscendolo e, infine, lo organizza, utilizzandolo per originare un comportamento/una reazione. Quando tutto funziona adeguatamente, le sensazioni (provenienti sia dall’esterno che dall’interno) vengono quindi comprese e organizzate, guidando di conseguenza in modo funzionale il nostro comportamento grazie a tali informazioni. Ciò accade in modo del tutto spontaneo e naturale grazie al complesso sistema tonico posturale. Nell’ambito delle attività motorie legate alla rieducazione posturale, non soltanto del bambino ma anche dell’adulto, Il compito apparentemente semplice di restare in equilibrio su una gamba sola o di camminare attraversando uno spazio definito è dunque un’esperienza complessa, integrata e multisensoriale con stimoli provenienti nello specifico da occhi, orecchie, articolazioni e fascia plantare. Perché questa integrazione avvenga, i vari input sensoriali devono alla fine convergere sugli stessi neuroni. A livello corticale, è stato ampiamente ipotizzato che le informazioni provenienti dai diversi sistemi sensoriali vengano prima elaborate attraverso sistemi unisensoriali e poi integrate in regioni multisensoriali a un livello superiore dell’elaborazione cerebrale.
Abbiamo precedentemente evidenziato come la ricerca oggi dimostra che l’integrazione sensoriale neuronale in realtà avviene molto prima nel percorso di elaborazione sensoriale ed è effettivamente ottimizzata o intensificata con la stimolazione multisensoriale, o ciò che in inglese chiamiamo Sensory Stacking. Il Sensory Stacking consiste nel portare quanti più sistemi di input sensoriali durante un esercizio o un movimento allo scopo di migliorare la stimolazione corticale e le vie neuronali.
#1 - Sensory Stacking n. 1 / Tattile e propriocettivo
Questa è probabilmente l’integrazione più semplice da sperimentare poiché la fascia plantare e i propriocettori della capsula articolare sono strettamente correlati ed entrambi stimolano la corteccia somatosensoriale del cervello. Per aumentare l’input sensoriale del piede e della caviglia, sono utili gli esercizi di riabilitazione della caviglia che utilizzano simultaneamente le solette sensoriali e il nastro kinesiologico. La texture stimola la fascia plantare mentre l’allungamento della pelle stimola i propriocettori articolari.
#2 - Sensory Stacking n. 2 / Tattile e visivo
Uno degli stack sensoriali più studiati è l’integrazione tattile-visiva. Recenti studi hanno dimostrato che la visualizzazione del segmento corporeo stimolato migliora le prestazioni sulla discriminazione tattile. Un esempio di come è possibile integrare lo stack tattile e visivo è fare in modo che il cliente esegua ad esempio degli step up mentre si guarda allo specchio. Posizionare un tappetino sensoriale in cima al gradino e chiedere al cliente di eseguire l’esercizio a piedi nudi orientando lo sguardo verso il piede posto sul tappetino migliorerà maggiormente l’input sensoriale. Un altro esempio potrebbe essere fare eseguire al cliente un esercizio di equilibrio tenendo una Neuro Ball in una mano e portare lo sguardo verso di essa mentre percepisce la stimolazione della sua trama nella mano.
#3 - Sensory Stacking n. 3 / Tattile, visivo e uditivo
Un ultimo ottimo modo per integrare l’attivazione corticale è con il suono. Prendiamo lo stesso esempio che abbiamo fatto sopra con gli step up di fronte a uno specchio a piedi nudi e su un tappetino sensoriale. Per aggiungere il senso uditivo, ogni volta che piede tocca il gradino possiamo associare il suono di un clap. Questo suono si collega direttamente alla sensazione tattile della trama e all’input visivo. Questi suggerimenti sono solo alcuni dei modi in cui puoi iniziare a migliorare l’integrazione sensoriale dei movimenti dei tuoi clienti. Le opzioni sono infinite e questo concetto consente molta creatività nelle sessioni. L’integrazione sensoriale è dunque un’importante strategia didattica che ogni trainer in ambito rieducativo posturale e funzionale può utilizzare per rendere più efficace la sua comunicazione didattica e per permettere ai propri allievi di acquisire maggiore sicurezza motoria e regolare il perfetto equilibrio dei loro sistemi vestibolari e propriocettivi.
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