Performance n. 2 - 2023
In questo numero:
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Editoriale
di Claudio Vacchi
Quale destino per la Riforma dello sport?
L’estate sta finendo e un nuovo anno sportivo si prospetta all’orizzonte di tutti gli operatori del Fitness e del Wellness. Dal 1° luglio 2023 è entrata in vigore la cosiddetta Riforma dello sport 2023, per cui di recente sono intervenuti diversi correttivi che puntano a raggiungere molteplici obiettivi, come quello di fornire maggiori garanzie, tutele e assistenze ai lavoratori sportivi, dando il doveroso riconoscimento della giusta dignità economico-finanziaria a chi lavora nel settore, ma non solo. Infatti, l’obiettivo è anche quello di ridurre e semplificare il più possibile gli adempimenti a carico del mondo dello sport. Ma quali sono le principali novità? Tra le novità più attese della riforma c’è sicuramente l’esenzione da tutti i costi e gli adempimenti per i collaboratori con compensi inferiori a cinquemila euro, oltre all’introduzione di parametri per distinguere le grandi e le piccole realtà sportive utili a evidenziare la natura e la grandezza delle attività. Le collaborazioni potranno essere di due tipi: lavoro sportivo e volontario puro. Il lavoratore sportivo può essere: subordinato, di co.co.co oppure autonomo (occasionale o con l’apertura di Partita Iva). I lavoratori sportivi subordinati e co.co.co, sia nel professionismo che nel dilettantismo, dovranno essere assicurati contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali. Il volontario, ovvero quel soggetto che presta la propria opera nel settore sportivo a titolo gratuito, dovrà ugualmente essere assicurato per la responsabilità civile verso i terzi pur senza ricevere alcuna contribuzione. Molte altre ancora le novità previste dalla riforma. Tuttavia altrettanto numerosi sono i dubbi sorti nel mondo dello sport in merito a tali modifiche, perplessità in parte già evidenziate dal Coni e dalle Regioni intervenuti nell’ ambito dell’indagine sul lavoro sportivo in corso alla Camera dei Deputati. “Il punto cruciale della riforma sportiva - ha espresso Malagò - è di coniugare la tutela dei diritti dei lavoratori con la sostenibilità economica e finanziaria delle misure adottate”. Al contempo importanti criticità che riguardano la FIF Academy molto da vicino, sono state poi individuate dalle Regioni che hanno fatto richiesta di un intervento per il miglioramento del sistema dell’istruzione e formazione professionale dei lavoratori sportivi, prevedendo anche misure di agevolazione per la frequenza ai corsi di studio, incluso il riconoscimento di crediti formativi per l’attività sportiva, valida anche come attività di tirocinio e stage ai fini del conseguimento dei titoli di studio. Certamente grazie a molte misure della Riforma si possono riconoscere le agevolazioni a chi ne ha effettivamente diritto, ed è possibile far emergere fenomeni di evasione fiscale e previdenziale. Ma sarà realmente così o “fatta la legge, sarà prontamente trovato l’inganno?