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GUIDO MARTINELLI

Scritto da Marco Neri

LA SCOMPARSA DI UN UOMO, UN AMICO, CHE SAPEVA BENE LA DIFFERENZA FRA ESSERE ED APPARIRE


Dicembre 2023 è stato un mese triste in quanto è scomparso in modo imprevisto e fulmineo l’avv. Guido Martinelli. Per tutto l’universo FIF era il principale referente storico della giurisprudenza sportiva (Il primo statuto di FIF fu redatto da lui), ma per il presidente Vacchi, la segretaria Fadda ed il sottoscritto era prima di tutto un amico, una persona schietta che “non te le mandava a dire” ma su cui sempre potevi contare. Il sodalizio professionale, ma soprattutto personale con la FIF nacque all’inizio degli anni 80. Al tempo Guido Martinelli fu socio fondatore della Federazione Italiana Fitness e autore del primo statuto federale, in un momento storico in cui parlare di Fitness (parola allora quasi del tutto sconosciuta) era futuristico, soprattutto legandola non solo a prestazione, ma in special modo a benessere, salute e prevenzione. Il presidente Vacchi con Guido e la sua cara moglie Marilisa hanno intuito e saputo trovare forme di comunicazione e di gestione anche in un settore, quello giuridico fiscale rivolto allo sport che muoveva allora i primi passi verso una miriade di associazioni e società che si affacciavano a questo mondo.
Con il passare degli anni la sua competenza giuridica era per la FIF “quasi” passata in secondo piano, questo perché anche noi, come tutti, eravamo affascinati dall’uomo prima che dal professionista. Guido conosceva profondamente i valori della vita e cercava di trasportarli quotidianamente nella famiglia, nel lavoro e nella conduzione di tutti i giorni. Pochi conoscono  gli innumerevoli gesti ed iniziative di beneficenza a cui ha partecipato e dato vita, ma giustamente non ne dava notizia, questo rispettando il suo carattere fondamentalmente schivo. Fatto confermato anche a livello professionale dove, pur avendo insegnato in diversi prestigiosi atenei, non ha mai voluto essere chiamato “prof” (lo facevano solo i suoi studenti); ugualmente la lunga serie di incarichi istituzionali che ha ricoperto lo avrebbero potuto rendere presuntuoso ed invece questo non è mai accaduto. Vengono alla mente bellissime cene dove gli argomenti spaziavano dalle ultime novità giuridico/sportive per poi andare su temi legati all’attualità, alla cultura, all’educazione, al sociale. Poi quasi sempre c’era spazio per la cucina, per dibattere di piatti tipici, molti legati alla cucina napoletana e ai suoi ricordi di gioventù. Da attento e vorace lettore quale era, il suo parere era sempre illuminate, informato e con un punto di vista di grande saggezza.
Il nome di Guido è indissolubile da quello di Marilisa, sua consorte, compagna di lavoro e di vita. Per lei solo parole di amore, parole di amore che quasi quotidianamente anche Marilisa affida alle sue pagine social a testimonianza di un sentimento che neppure la morte ha scalfito. Solo pochi mesi fa Guido e Marilisa hanno organizzato a Bologna un evento dove si presentava l’ultima pubblicazione sulla riforma dello sport (il cui incasso andava a favore dell’opera Antoniano di Bologna) e contemporaneamente annunciavano il loro pensionamento. Per l’occasione erano presenti tutte le massime autorità sia del CONI, delle federazioni e degli Enti di Promozione Sportiva, tutti a rendere omaggio sia al giurista che all’uomo. Anche in questo contesto Guido ha voluto che la FIF fosse presente in prima fila per essere menzionata e contemporaneamente per dare un suo contributo ad onorare la storia dello studio Martinelli e Rugolino. Una delle parti più commuoventi di questa festa è stata quando Guido ha voluto omaggiare Marilisa con parole ricche di amore e riconoscenza per questa vita insieme. Ci vorrebbe veramente un libro per ricordare Guido Martinelli, questo sia per il suo incredibile percorso professionale all’interno al mondo dello sport (culminato con la chiamata da parte del ministero per suggerire correttivi e renderlo più aderente ai bisogni reali), ma soprattutto per gli aneddoti e le esperienze personali ed umane avute in tutta Italia, questo partendo da studente, sui campi di basket amatoriali dove “tutti facevano tutto” compreso la pulizia dalla neve del campo, rigorosamente all’aperto. Anche correndo il rischio di essere ripetitivo, la parte che più faceva risplendere Guido non era la sua capacità professionale, ma la sua umanità nel riuscire ad entrare in empatia e lasciare un segno nelle persone che incontrava. Nei giorni drammatici dopo la sua morte sul web si sono letti centinaia di post e commenti, tutti a ricordare episodi dove Guido era stato protagonista sia come esperto del settore giuridico/fiscale con intuizione, conoscenza, capacità interpretativa; ma soprattutto era ricordato per i suoi atteggiamenti umani sia nei confronti degli assistiti che dei colleghi più giovani e desiderosi di apprendere. Personalmente ho sfruttato la sua capacità di lettura per farmi consigliare libri, consigli preziosi per titoli che arricchiscono l’anima. Ogni persona che lascia questo percorso terreno traccia certamente in modo più o meno profondo i ricordi ed il cuore di chi con lui hanno vissuto una parte di cammino. Il solco lasciato da Guido è profondo ed in tanti ne sentiranno la mancanza, certo non solo dell’aspetto professionale.
Sit tibi terra levis Guido, proveremo a mettere in pratica il tuo messaggio umano!

“La parte che più faceva risplendere Guido era la sua umanità nel riuscire ad entrare in empatia e lasciare un segno nelle persone che incontrava”

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