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Genitori e bimbi incontrano lo yoga

Scritto da Rita Valbonesi

IL CORSO PER LA QUALIFICA DI INSEGNANTE DI YOGA PER BAMBINI
DOCENTE RESPONSABILE DEL CORSO: RITA VALBONESI

Il nuovo percorso genitori e bimbi è appena terminato e alcuni insegnanti sono pronti per avventurarsi in questa esperienza. Il loro compito sarà creare incontri per bimbi e genitori a cadenza mensile o quindicinale con l’obiettivo di farli lavorare in un tempo e uno spazio diversi dal solito, abituandoli ad osservarsi, a conoscersi e a giocare insieme al di fuori del ritmo e dello spazio quotidiano. Con poche parole l’insegnante presenta il pianeta che prenderà in esame per l’incontro. Saranno descritte le caratteristiche principali del pianeta e verranno proposte delle asana che sostengono quelle caratteristiche e che permettano ad ogni partecipante di farne esperienza sia fisicamente che a livello percettivo ed emozionale. Ogni pianeta quindi presenterà delle asana adeguate alla sua energia, delle proposte respiratorie, dei giochi che andranno ad allenare la concentrazione e dei momenti di rilassamento.
Uno dei principali obiettivi dell’insegnante di questo programma è far si che le famiglie possano una volta a casa ripetere insieme le varie proposte. Il desiderio è educarli a continuare questo processo di conoscenza attraverso i pianeti e lo yoga per imparare una “lingua” che li aiuti ad affrontare e a superare gli ostacoli nella “posizione” più adeguata al loro temperamento. Il fascino che esercita il sistema solare unito alla vastità dello yoga crea un terreno ricco e nutriente per far nascere nuove esperienze e fare cambiamenti su tutte le sfere. Il laboratorio che è stato presentato nell’ultimo appuntamento, “Nuovi orizzonti”, rappresenta la ricerca e il desiderio di esplorazione che ha animato, e anima, questo cammino.
La dottoressa Alice Montecavalli, psicologa e psicoterapeuta, intervenuta all’incontro, ha proposto workshop volti a fare esperienza di cosa significa “Educare all’autostima” rivolto ai bimbi e ai genitori. Nel primo si chiedeva ai partecipanti di osservare delle carte che raffiguravano animali e scegliere quello (o quelli) che aveva (avevano) le caratteristiche più affini alla propria personalità spiegandone il motivo, così da presentarsi metaforicamente al gruppo.
In un secondo momento, muovendosi nello spazio si è tornati in cerchio, in posizioni diverse, riconfermando gli stessi animali o scegliendone altri. Si è trattato di un modo per dare la possibilità ad ogni partecipante di identificarsi nelle qualità o nei difetti di un animale e, al contempo, ha permesso di fare una osservazione più distaccata di sé per poter modificare, confermare o trasformare delle abitudini e dei comportamenti che agiscono sulle posture psichiche e corporee.

NO ALBEROIl percorso è proseguito per due giornate in cui la dott.ssa Alice Montecavalli e Rita Valbonesi si alternavano con laboratori esperienziali.
Durante l’ultimo weekend si è parlato di postura con il dottor Piero Calabrese, medico dentista che si occupa di dentosofia, che ha spiegato il suo metodo E.O.P. (equilibrio oro Posturale). Nel suo intervento ha parlato dell’importanza della bocca nell’equilibrio Posturale, ha spiegato l’aspetto funzionale della dentosofia attraverso un apposito dispositivo (equilibratore/attivatore), sottolineando la possibilità di rieducarsi ad una buona postura in relazione alla neuro-plasticità, o fattore neurotrofico, di cui l’importanza reale è stata di recente scoperta. In parole semplici è una sostanza che si comporta come nutrimento per le cellule nervose, stimolando la proliferazione dei dendriti di un neurone per creare nuove connessioni nervose. Portare l’attivatore significa dunque raggiungere il sistema nervoso centrale e le funzioni neuro-vegetative, attraverso la produzione di fattore neurotrofico.

Nella definizione dei suoi ideatori – i dottori francesi Rodrigue Mathieu e Michel Montaud – la dentosofia (da dens=dente e sophia=saggezza) è «una terapia caratterizzata da un approccio umanistico all’arte dentistica, basata su tecniche funzionali conosciute, che pone in evidenza il legame tra l’equilibrio della bocca, l’equilibrio dell’essere umano e, più estesamente, quello del mondo intero».
Alla nascita la bocca ha un grande ruolo a livello propriocettivo e quando il bambino si nutre al capezzolo materno esercita un lavoro muscolare su diversi piani. Il parto rappresenta un momento molto delicato per l’equilibrio delle ossa craniche nel neonato e nel tempo si possono presentare delle problematiche all’ATM. Se ATM diventa asimmetrica, dove una parte mastica e l’altra no, si avrà una parte lavorante e una bilanciante con la conseguenza della propriocezione.
La parte lavorante è quella più attiva e quindi diventa maggiormente laborioso l’emisfero contro laterale mentre il lato bilanciante utilizzerà solo i muscoli.
La dentosofia deve ricercare un equilibrio orale, agendo sui muscoli e settori paralleli alla bocca, permettendole così di diventare una bilancia naturale del corpo. A tale scopo, un esercizio per i bambini potrebbe essere gonfiare le guance come un suonatore di tromba per elasticizzare i muscoli del cavo orale.

Tra gli insegnanti che hanno preso parte al corso c’è chi ha partecipato con i propri figli facendo un’esperienza pratica diretta e consentendo di avere un riscontro immediato della validità del progetto.

Di seguito riportiamo la testimonianza di Giada Tessari: “Sono sempre stata un’appassionata di sport e fitness, gestisco con mio marito due palestre che fanno del movimento un mezzo per raggiungere il benessere. Credo che questo corso racchiuda tutto ciò che serve per stare bene nel proprio corpo, dunque con sè stessi e con gli altri, in un percorso fatto di relazioni, emozioni, vita. Lavorando sul corpo, sul legame genitore/figlio, si creano le basi per un radicarsi nel mondo relazionandosi agli altri e a sé stessi con amore, sicurezza e rispetto; in una sola parola: gentilezza. Tutto questo lo dico da ex atleta, da ex allenatrice, da amministratore di fitness, da insegnante di Pilates ma anche, e soprattutto, da madre. Non ho avuto la fortuna di essere madre di pancia ma sono madre di cuore. Ho visto, e vedo, come il lavoro svolto sul corpo del bambino (ragazzo dovrei dire!) che vive con me da due anni, sta creando terreno fertile. Grazie a questo percorso mio figlio, con tutte le problematiche tipiche dei piccoli in affido e/o adozione, sta imparando a relazionarsi e a gestire l’ansia in un modo diverso, come nessun’altra terapia era riuscita a fare finora. Il lavoro sullo yoga, sulla postura, sull’autostima, sulle emozioni sue, mie e del gruppo è stato un dono grande. Nel mio piccolo ho iniziato lo stesso corso nella mia realtà e noto già risponste molto entusiaste dei partecipanti. Molte delle esperienze vissute le sto portando nello yoga che insegno nelle scuole, con risultati che riempiono il mio cuore di gioia. Non posso che ringraziare Rita per averci permesso, con questo corso, di conoscere meglio noi stessi, la relazione con il nostro bambino interiore e il nostro corpo, ed averci insegnato a ricreare il benessere in noi e attorno a noi, comprendendo il movimento che parte da dentro”.


La filastrocca dei mutamenti
«Aiuto, sto cambiando!» disse il ghiaccio

«Sto diventando acqua, come faccio?
Acqua che fugge nel suo gocciolio!
Ci sono gocce, non ci sono io!»

Ma il sole disse: «Calma i tuoi pensieri
Il mondo cambia, sotto i raggi miei
Tu tieniti ben stretto a ciò che eri
E poi lasciati andare a ciò che sei»

Quel ghiaccio diventò un fiume d’argento
Non ebbe più paura di cambiare
E un giorno disse: «Il sale che io sento
Mi dice che sto diventando mare
E mare sia. Perché ho capito, adesso
Non cambio in qualcos’altro, ma in me stesso»

Bruno Tognolini

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