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IL MOTOCICLISMO VISTO DA UNO STORICO E FEDELE PREPARATORE ATLETICO DI FIF ACADEMY

Scritto da a cura della Redazione

IL PUNTO DI VISTA TECNICO DI RICCARDO MAZZONI E LA SUA SPECIALIZZAZIONE NELLA PROGRAMMAZIONE DEGLI ALLENAMENTI NEL CIRCUITO DEI PILOTI DEL MOTOCICLISMO IN PISTA


PE - Caro Riccardo noi ci conosciamo agli albori della FIF e soci come te sono per noi un motivo di grande orgoglio! Come racconteresti il tuo incontro con la federazione?
RM - L’incontro con la Federazione Italiana Fitness è avvenuto nel 1987 per la ricerca di migliorare la mia cultura nel settore sportivo. Fin dall’inizio le sensazioni sono state ottime ed i docenti federali che mi hanno seguito nel mio lungo percorso sono stati e sono tuttora eccezionali. Ho conosciuto il Prof. Carmelo Bosco, il dott. Emilio They,  ho collaborato per anni con il Prof. Roberto Dall’Aglio, il Prof. Paoli ed il dott. Marco Neri; ho seguito seminari del Prof. Giuseppe Porcellini e tanti altri scienziati che mi hanno fatto crescere e preparare ad affrontare le richieste dei miei atleti, ho seguito qualcosa come novantotto incontri con FIF tra Diplomi, Master, Specializzazioni e Convention e penso di essere ancora all’inizio perché non si finisce mai di imparare. Sono riuscito ad aprire il mio primo Centro Sportivo 35 anni fa ed il secondo 11 anni fa e “ The show must go on”…

PE - Ad oggi sei il preparatore atletico di grandi piloti motociclisti tra cui Andrea Mantovani, Federico Caricasulo e Michael Canducci. Cosa ti ha indotto a specializzare la tua professione nell’ambito del circuito motocliclistico?
RM - La passione per le due ruote mi ha indotto a specializzarmi nell’ambito del circuito motociclistico, iniziando con il ciclismo e proseguendo con le moto. Dopo aver seguito per nove anni atleti a livello internazionale nel mondo del fitness, nel 2004 fui interpellato dal pilota Marco Melandri che a quel tempo era ai suoi esordi nella classe Moto GP. C’è stata subito una grande intesa che è durata sedici anni raccogliendo vittorie e soddisfazioni incredibili, un’esperienza che mi ha permesso di crescere tantissimo a livello professionale.
Ho seguito Samuele Bernardini nel Mondiale di Motocross, Christian Gamarino nel Moto Mondiale su strada, attualmente sto seguendo Andrea Mantovani Mondiale Moto (E e CIV), Federico Caricasulo Mondiale Super Sport, Leandro Mercado Campione del Mondo Super Stock 1000, Mondiale SBK ed Endurance, e Michael Canducci Campionato Italiano Velocità.

PE - Quali sono i principali compiti di un preparatore di atleti del World Super Sport?
RM - Il principale compito di un preparatore di motociclismo è quello di far rendere al massimo il pilota nel minor tempo possibile, attualmente si sono annullati periodi di riposo, infatti appena termina la stagione del Mondiale dopo una settimana iniziano i test con la moto nuova ed in alcuni casi con un team diverso. La preparazione è fondamentale perché è il cuore della prevenzione ed una assicurazione per mantenersi in forma tutto l’anno. Bisogna riuscire a creare una fiducia reciproca che solo dopo averla raggiunta può dare profitti per entrambe le parti. La comunicazione deve essere limpida e precisa ed in certi casi emozionale cercando in particolar modo di abbassare l’ansia da prestazione. Come suddividi la programmazione degli allenamenti e quali sono le scelte tecniche che ritieni vincenti?
Prima di suddividere la programmazione degli allenamenti bisogna avere una conoscenza ben dettagliata sulla disciplina sportiva che si vuole seguire, una consapevolezza sulle differenze che hanno le varie cilindrate e categorie che solo un’esperienza in campo può dare. Dopo aver acquisito tutte queste informazioni bisogna conoscere nei minimi dettagli il Rider con un’anamnesi specifica, con test ematici e sotto sforzo. In questi anni ci siamo affiancati al dott. Pier Luigi Fiorella e il dott. Dario Morelli utilizzando test sulla respirazione isocapnica che ci hanno portato importanti miglioramenti sulla capacità respiratoria, sulla coordinazione, sulla postura e sulla  mobilità della colonna vertebrale. Il passo successivo è costruire un Macrociclo di allenamenti dove inserire tutti i vari appuntamenti agonistici con tutte le differenti caratteristiche di ogni circuito e del clima.
Ricordiamoci che ora si corrono anche le notturne e l’impatto sull’adattamento fisico è notevole, senza trascurare la differenza che si trova tra un continente e l’altro. Poi si suddividono i vari periodi della preparazione dell’atleta in base alle sue peculiarità costruendo in alcuni mesi cicli dove si enfatizzano certi allenamenti (Generale, Specifico, Speciale e di Gara). È sicuramente un’arma vincente costruire un allenamento su misura come una maglietta attillata associandolo alle caratteristiche del clima e della pista, senza trascurare l’alimentazione e l’integrazione, in una gara si possono perdere fino a 4 kg in soli 38/40 minuti e offuscare la lucidità solo per un decimo di secondo può costare molto caro pensando che si raggiungono 358 Km/h su una ruota!

PE - Hai un ruolo specifico nel weekend pre-gara?
RM - Il momento pre-gara è fondamentale per il lavoro di “rifinitura”, bisogna continuamente alleggerire le tensioni articolari, sulle spalle e sulla schiena con lavori specifici, perché la moto costringe il pilota a seguire una postura completamente sbagliata bloccandogli anche la respirazione. I Rider seguono anche i miei corsi di Pilates per il controllo respiratorio. In una gara motociclistica l’Adrenalina viene prodotta in quantità elevate basta pensare che la media della frequenza cardiaca si aggira sui 185 BPM con picchi fino a 200 BPM. In questi anni ci siamo costruiti un elenco di massime che il pilota medita:
1. Se temo la sconfitta non avrò neanche la vittoria
2. Se temo di farmi male durante la gara non avrò il coraggio necessario per vincere
3. Se temo di morire durante la gara non conserverò neanche la vita
4. Se temo di non vincere la paura non avrò la mia audacia
5. Se temo giudizi degli altri non avrò la mia giustizia
6. Se temo la mia debolezza non avrò la mia forza
7. Se temo il mio avversario non sarò il vincitore
8. Se temo che la mia risorsa venga esaurita non avrò la mia ricarica

PE - In qualità di educatore alimentare quanto è importante l’integrazione per i Piloti?
RM - In qualità di Educatore Alimentare ritengo fondamentale l’integrazione per i Piloti, come ho spiegato lo stress è molto elevato ed un buon supporto integrativo può essere vincente solo se alla base si ha un piano alimentare personalizzato. L’integrazione deve andare di pari passo con le varie tipologie di allenamento.  Ritengo opportuno fare continuamente test sulla valutazione corporea per controllare la massa grassa, la massa magra e l’idratazione. Il pilota deve essere leggero, ben proporzionato e ben idratato. E per quanto riguarda la motivazione psicologica quali sono le strategie che adotti per i tuoi atleti? La motivazione psicologica che adotto per i miei atleti è quella di costruire intorno a loro un clima sereno cordiale e di amicizia dove sanno che possono contare su di me in ogni momento della giornata. La frase che gli pronuncio sempre prima che la visiera si abbassi e si accenda il semaforo è “ Mi raccomando Divertiti!”

PE - Sulla base della tua esperienza con la FIF Academy, se dovessi creare uno slogan per promuovere la federazione quali parole sceglieresti?
RM - Sulla base della mia esperienza con FIF  uno slogan potrebbe essere:  FIF + PASSION + SPEED = VICTORY!

LE MASSIME PER UN PILOTA VINCENTE
Se temo la sconfitta non avrò neanche la vittoria.
Se temo di farmi male durante la gara non avrò il coraggio necessario per vincere.
Se temo di morire durante la gara non conserverò neanche la vita.
Se temo di non vincere la paura  non avrò la mia audacia.
Se temo giudizi degli altri non avrò la mia giustizia.
Se temo la mia debolezza non avrò la mia forza.
Se temo il mio avversario non sarò il vincitore.
Se temo che la mia risorsa venga esaurita non avrò la mia ricarica.

Letto 250 volte Utima modifica effettuata Giovedì, 30 May 2024 10:50

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