Approvato il disegno di legge che rivoluziona il sistema sportivo italiano
Scritto da RedazioneIl 30 gennaio 2019 il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte e alla luce della relazione del Sottosegretario alla Presidenza con delega allo Sport Giancarlo Giorgetti, ha approvato un disegno di legge, collegato all’attuale legge di bilancio, che si prefigura come una vera e propria rivoluzione copernicana del sistema sportivo italiano finora attuato.
Il documento predispone una riorganizzazione e razionalizzazione dell’apparato nel suo insieme, studiata in modo da rispondere alle necessità del movimento nel suo complesso, da implementare via via attraverso decreti legislativi emanati dal Governo. La mozione, che annovera tra i firmatari anche il Senatore e presidente ASI Claudio Barbaro, è volta a ridisegnare la concezione generale dello sport, e più in generale di attività motoria, conferendole un ruolo primario in termini di bisogno sociale, svincolato dal legame esclusivo con l'agonismo, e introducendo disposizioni in materia di ordinamento sportivo, di professioni sportive nonché di misure di contrasto alla violenza in occasione delle manifestazioni sportive e di semplificazione.
Punto nevralgico della ristrutturazione del sistema è l’introduzione di una forma di cooperazione tra il CONI, il Ministero competente per materia e la società pubblica denominata Sport e Salute SpA, sotto il controllo diretto del MEF, il Ministero dell’Economia e delle Finanze da sempre azionista di riferimento del CONI.
Ma non si tratta dell’unica novità; sono infatti diversi i passaggi innovativi della riforma; tra questi quello relativo alla fiscalità a sostegno dello sport dilettantistico con l’introduzione di incentivi statali e agevolazioni finanziarie e tributarie (articolo 7), i cambiamenti introdotti in merito alla disciplina del lavoro applicata allo sport contemplati dall’articolo 8, e l’introduzione dell’insegnante di educazione fisica sin dalla scuola primaria proposta dal ministro dell’Istruzione (MIUR) Marco Bussetti.
Insomma, un atto che si propone di introdurre un maggior equilibrio tra promozione e competizione, un minor verticismo nella strutturazione del sistema, a favore di un modello più inclusivo e partecipato, e più investimenti in cultura sportiva attraverso il reperimento delle risorse da dedicare alle istituzioni scolastiche e alle infrastrutture sportive distribuite secondo un sistema di premialità.
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